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Comunali, Petruzzelli: “Voglio una città a misura di bambino”

Intervista al candidato sindaco. "Nel centrosinistra troppo tatticismo, un atteggiamento che rischia di portare alla sconfitta". Presto un programma di incontri per discutere sul futuro della città. "Schittulli? L'avversario più facile da battere"

Il telefono continua a squillare. Per Pietro Petruzzelli quello di ieri rimarrà un giorno indimenticabile. Ha deciso di scendere in campo, o come dicono alcuni suoi amici “in piazza”, per annunciare la sua candidatura a sindaco. Chi lo conosce se lo aspettava perché, dicono, è “un tipo che non molla e che ama la sua città”.

Consigliere Petruzzelli, quando ha deciso di candidarsi alle primarie del centrosinistra per eleggere il futuro candidato sindaco di Bari?
"Da alcune settimane. La mia scelta nasce dalla volontà di rompere quell’immobilismo che serpeggia all’interno del centrosinistra, a partire dal Pd. Nei corridoi dei partiti, e per le strade della città, si parla di almeno una decina di candidati ma nessuno ha deciso di fare un passo in avanti per via di un tatticismo esasperato. E’ un atteggiamento che rischia di portarci alla sconfitta, ma io ho deciso di candidarmi perché voglio fare la mia parte per il futuro della città e non voglio che il tempo delle attese ci faccia perdere tempo prezioso per immaginare e costruire un nuovo progetto di città".

All’interno del Pd da chi è sostenuto? Ha chiamato il presidente Emiliano? E il segretario regionale Blasi? Che ne pensano della sua candidatura?
"Il sindaco Emiliano mi ha fatto gli auguri e l’ho ringraziato. Per correttezza ho avvisato ieri mattina Sergio Blasi, il quale ha preso atto della mia decisione ed è rimasto piuttosto neutro per ragioni di opportunità. Lo capisco, ma come detto io non voglio perdere altro tempo perché le elezioni amministrative vanno preparate con mesi di anticipo,  ascoltando centinaia di persone e ragionando sul futuro della città. Il sostegno maggiore l’ho ricevuto da una serie di amici presenti nei vari circoli territoriali, persone che lavorano nei quartieri ogni giorno e che conoscono meglio di altri cosa succede in città".

Come giudica i due mandati di Emiliano?
"Negli Stati Uniti d’America si dice che il primo mandato del presidente serve per studiare, il secondo per entrare nella storia. Credo che Emiliano abbia invertito i due passaggi: il primo mandato aveva prodotto un entusiasmo maggiore e la città ha iniziato ad acquisire importanti trasformazioni. Nel secondo mandato è mancata questa spinta. Dobbiamo ripartire dall’entusiasmo di quella prima campagna elettorale".

La conferenza stampa di ieri ha rappresentato l’evento zero. Ora quali saranno le prossime tappe?
"Organizzeremo una serie d’incontri su temi specifici, in queste ore sto prendendo contatti per allestire un programma di appuntamenti. Vorrei riaprire un percorso di partecipazione largo: dall’ascolto di qualche amico davanti un caffè fino alle assemblee in cui costruiamo un progetto di città insieme alle persone che come me la amano. CI sarà da lavorare, parecchio".

Due cose che vorrebbe realizzare?
"Ho due figli e mi rendo conto di come in questa città manchino spazi ad hoc per loro. Bari deve essere una città a misura di bambino, dove sia possibile poter crescere i propri figli in luoghi adeguati alla loro crescita culturale e sociale. Una città anche a misura di anziano e di diversamente abile: ci sono tante persone che possono svolgere un ruolo importante a supporto di servizi pubblici e che invece sono abbandonate a loro stesse. Dobbiamo riannodare questi fili".

Altri impegni specifici?
"Sì, almeno un altro: voglio che s’inizi a discutere del futuro urbanistico della città a partire dalla salvaguardia del paesaggio. Mettiamo al centro un’idea di sviluppo e, attorno a questa, assumiamo delle decisioni conseguenti sul piano dell’edilizia e del riuso".

Come avversario ci sarà quasi certamente Francesco Schittulli, che nelle ultime amministrative ha dimostrato di avere un ottimo consenso sul territorio…
"Da barese vorrei confrontarmi con un candidato sindaco giovane che, come me, ha voglia di esprimere la volontà di questa generazione di non attendere più e di mettersi a disposizione della città per un cambiamento. Da candidato, invece, se dovessi scegliere un avversario facile da battere indicherei proprio l’attuale presidente della Provincia, Francesco Schittulli".

Primarie? Ma quando si faranno?
"Non so, ma credo debbano essere inserite in agenda quanto prima. Dobbiamo far ritornare l’entusiasmo nella base, tra i militanti  e simpatizzanti. Gli ultimi dati elettorali parlano chiaro, occorre muoversi. Se il mio impegno dovesse servire a ridurre l’astensionismo e a far recuperare voti al mio partito sarei già contento. Non vedo l’ora d’iniziare".

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