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Giovedì, 28 Marzo 2024
Comunali Bari 2019

Cinque seggi speciali per il voto 'simbolico' degli stranieri, l'iniziativa per l'election day: "Tutti siano cittadini"

A organizzarla è la Cgil assieme a numerose associazioni del territorio. Le postazioni di voto saranno collocate a Madonnella, Libertà e San Paolo. I partecipanti riceveranno una scheda azzurra simile a quella per le Comunali

Cinque seggi come quelli ordinari, per permettere ai residenti extracomunitari di esprimere, seppur in modo simbolico, il proprio voto per le Comunali, sensibilizzando politica e opinione pubblica su un tema che riguarda centinaia di migliaia di persone: la Cgil e numerose associazioni hanno organizzato, per il 26 maggio, l'iniziativa 'A Bari voto anch'io', in occasione della consultazione con cui si eleggerà il prossimo sindaco. I cittadini extra Ue residenti sul territorio potranno recarsi in uno dei 5 seggi allestiti in città (aperti dalle 8 alle 18), nella 'Fondazione Maiorotti' in via Volpe a Madonnella, in via Crispi, in via Barisano da Trani al San Paolo, nella sede Arci sempre a Madonnella, e presso la Casa delle Donne del Mediterraneo in piazza Balenzano. Lì troveranno cabina e una scheda azzurra praticamente identica a quella che sarà utilizzata da chi ha il diritto di voto per le Comunali. Potranno così esprimere una preferenza simbolica, avvicinandosi alla vita amministrativa della città in cui vivono. I risultati saranno poi raccolti e comunicati il 27, quindi portati al nuovo sindaco con il quale avviare un dibattito sull'immigrazione in città.

"Ingiustizia di fondo"

"La nostra - spiega a BariToday Gigia Bucci, segretario cittadino Cgil - è un'iniziativa che mettiamo in campo da parecchio tempo. Consideriamo un'ingiustizia di fondo che i cittadini extracomunitari non possano partecipare a un loro diritto, nonostante lavorino, portino i bambini a scuola e contribuiscano alla ricchezza del territorio. Per noi si tratta di una scelta civica e bisogna dar loro la possibilità di partecipare alle scelte della città attraverso la preferenza politica".

"Anche in Paesi come Germania, Grecia, Lussemburgo - spiega Azmi Jarjawi, responsabile del Dipartimento Immigrazione Cgil puglia - ci sono associazioni che stanno lavorando in questo senso. In 15 Stati europei è riconosciuto il diritto di voto amministrativo e in alcuni casi politico agli immigrati, dopo tre anni o cinque anni di residenza. Tutti gli abitanti di una città sono soggetti alle decisioni delle amministrazioni, dai servizi sociali, al verde pubblico e hanno diritto di esprimersi sulla scelta dell'amministrazione comunale. Sentirsi cittadino  - prosegue Jarjawi - aiuta a rafforzare il senso di appartenenza, le politiche d'ìntegrazione e inclusione, consentendo al Paese a crescere senza xenofobia e razzismo. La politica deve fare i conti con chi vota".

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