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Comune contro ispettori Ministero Economia: "Spirito repressivo, lesa autonomia dell'ente"

Il sindaco Decaro critica la relazione sui costi di gestione del personale divulgata nei giorni scorsi. Sulle erogazioni del salario accessorio nel periodo 2000-2014 rischio 'contenzioso' da 50 milioni di euro

"C''è un tema nei confronti degli ispettori del Ministero. . Sembrano invece delle azioni di carattere punitivo in particolare su alcuni temi facilmente confutabili". Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha espresso tutte le sue perplessità sullo spirito "repressivo e impeditivo" dell'ispezione condotta da funzionari del Ministero dell'Economia e delle Finanze nei confronti del Comune: tre mesi di controlli, da settembre a novembre dello scorso anno, riferiti al periodo 2011-2015, che hanno prodotto una relazione di 496 pagine fatta per buona parte di rilievi e deduzioni sulla gestione del personale, osservazioni a cui Palazzo di Città sta cercando di rispondere punto su punto.

Il documento, su cui si è scatenata la bagarre politica, è arrivato nelle mani del sindaco il 9 di agosto ma è stato divulgato solo venti giorni dopo, poiché, fa sapere lo stesso Decaro, "il direttore del personale, referente del procedimento, era in ferie". La questione è poi diventata di dominio pubblico durante il Consiglio comunale di ieri. Alla fine sono state divulgate 186 pagine sulle circa 500 poiché la restante parte sarebbe composta da cedolini e dati, secondo il Comune, "che non era giusto diffondere" poiché riguardavano persone che lavorano e lavoravano per l'Ente: "Non abbiamo nulla da nascondere - ha spiegato Decaro - e per questo abbiamo fornito la relazione ai consiglieri, ai giornalisti e alla cittadinanza. Su alcune questioni abbiamo notato un atteggiamento univoco nei confronti di alcune figure dirigenziali. Alcuni rilievi fatti al Comune di Bari non sono stati fatti ad altri, come a Roma. Non può un organismo dello Stato entrare in un ente locale e violare l'autonomia data dalla norma. Stiamo facendo degli approfondimenti su tutte le questioni e su quelle dove ci sono rilievi ammissibili cambieremo il modus operandi. Sono atti gestionali e non amministrativi di Giunta e Consiglio. Alcune cose sono state già modificate".

Tra le questioni principali, ad esempio, c'è quella del trattamento del salario accessorio, ovvero premi di risultato, stipendi per aver lavorato in orari extra e, ad esempio, retribuzioni per progetti della Polizia Municipale, le cui verifiche, a cascata, riguardano un arco di tempo che va dal 2000 al 2014 (in cui si sono succeduti tre sindaci, Di Cagno Abbrescia, Emiliano e lo stesso Decaro), ovvero dall'anno successivo alla legge che consentiva la contrattazione di secondo livello da parte degli Enti territoriali, fino a quando il Comune ha adeguato il calcolo per queste spettanze. In ballo vi sarebbero 50 milioni di euro che rischierebbero di dover tornare alle casse di Palazzo di Città da parte dei lavoratori che le hanno percepite.

Un contenzioso possibile, simile a quello che ha coinvolto l'Università di Bari (inizialmente da 35 milioni, ridotti a 7): "Da qualche mese - spiega Decaro - avevamo già aperto un tavolo con l'Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, ndr), per capire come comportarci e avere delucidazioni. Non è normale, ad esempio, che una relazione come quella del Ministero, spedita alla Ragioneria dello Stato il 12 febbraio 2016, mi arrivi solo ad agosto. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di operare fin da subito se vi sono modifiche da fare". Nel dossier, inoltre, vengono anche contestate alcune modalità di scelta del personale in riferimento a concorsi pubblici e il conferimento di incarichi come quello del capo di gabinetto e lo staff del sindaco: "Nell'ultimo caso - specifica Decaro - la norma prevede che io possa scegliere in base all'intuitu personae" ovvero dando un'autonomia importante allo stesso primo cittadino "come è stato fatto in gran parte dei Comuni. In caso contrario dovrei andare dalla Raggi, da Sala e da altri colleghi e dire che bisogna cambiare tutto. La relazione - conclude il sindaco  deve servire ad aiutare gli enti locali, per accompagnarle in un percorso virtuoso e non il contrario".

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