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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Consiglio sugli ordini del giorno arretrati, poca intesa tra Maggioranza e Opposizione. Melini: "Rinuncio al gettone"

Solo un debito fuori bilancio e due bocciature in 5 ore di lavori, avviati 'in autogestione' tra le forze in aula Dalfino, per consentire di smaltire il carico pendente da mesi

Doveva essere un Consiglio comunale all'insegna della concordia ritrovata, con la possibilità di dare una netta sforbiciata all'elenco di ordini del giorno presentati dalle opposizioni che giacciono da mesi in lista. Dopo cinque ore, invece, si è terminato in polemica con la decisione, da parte di Irma Melini, di rinunciare al gettone di presenza. Un'assemblea durata 5 ore, nata sull'esigenza, agevolata dal presidente dell'aula, Michelangelo Cavone, di una cooperazione tra Maggioranza e Opposizioni, spesso venuta meno in questi mesi. Il risultato è stato quello di 'portare a segno' solamente l'approvazione di un debito fuori bilancio. Quindi, due bocciature su un ordine del giorno di Michele Picaro (Forza Italia) per istituire una Commissione d'indagine sui disservizi dell'Amtab e quella di Pasquale Di Rella (Misto) riguardante il Polo della Giustizia. Il valzer delle polemiche ha visto parte delle minoranze arrabbiate con la maggioranza

Melini: "Limitate prerogative delle Opposizioni"

Melini ha così formulato la richiesta di rinunciare ufficialmente al gettone: "L'organizzazione dei lavori in aula - dice la presidente del Gruppo Misto - ha disatteso quanto disposto in Conferenza dei capigruppo". Per la consigliera, "accordi informali non chiari" avrebbero "limitato le prerogative consiliari di Opposizione, tanto da ridurre il dibattito in aula prevalentemente alla rivendicazione del diritto violato, per quanto mi riguarda, a tutela di tutti i componenti del Gruppo Misto".

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