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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Aziende, bagarre in Consiglio: bocciato il divieto di nominare parenti nei cda

Respinto anche l'emendamento sul limite del doppio mandato. Decaro: "Fidatevi, nominerò persone competenti"

"Fidatevi di me, sceglierò persone competenti nei cda tenendo fuori la politica e i parenti. Ho chiesto al consiglio di darmi delle linee di indirizzo per il regolamento, ma le nomine sono una mia prerogativa”. Consiglio comunale molto teso quello che si è svolto ieri a Palazzo di Città. Bagarre e grida dai banchi dell’opposizione che ha presentato decine di emendamenti tra cui quello di vietare la nomina di parenti dei consiglieri comunali (entro il secondo grado) tra le file dei futuri presidenti delle municipalizzate.

I grillini hanno chiesto e ottenuto che si procedesse con voto palese e alla fine la spaccatura tra maggioranza e opposizione è venuta fuori in tutta la sua forza. Il regolamento è passato con 22 voti favorevoli e un astenuto, il presidente dell’assise cittadina Pasquale Di Rella. Anche il sindaco ha votato contro, ma ha chiesto al Consiglio di fidarsi della sua volontà di procedere a nomine improntate alla competenza. Il regolamento prevede la possibilità di nominare i dipendenti pubblici all'interno dei cda oltre che il dimezzamento dei compensi.

Gli Stati generali delle Donne hanno chiesto nei giorni scorsi al primo cittadino di tener fede alla promessa della parità di genere. I tasselli da incastrare sono tanti e forse la questione delle parentele rischiava di essere fin troppo ingombrante. L’opposizione ha abbandonato l’aula durante la votazione. Oltre all’emendamento sui gradi parentela è stato bocciato anche quello che richiedeva il limite del doppio mandato. Digeronimo ha accusato la maggioranza di assumere un atteggiamento non in linea con la vocazione progressista che vorrebbe incarnare. In serata, sulla sua pagina facebook, l’ex pm ha rincarato la dose sui i due emendamenti bocciati.  “Il sindaco afferma ‘è un fatto di principio la legge non lo vieta’. Nel 2014 come nel medioevo i principi al contrario”.

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