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Un nuovo regolamento per i 5 Municipi baresi, il Comune verso il sì. Sulle Commissioni in remoto è confronto senza schieramenti

Tra le novità previste anche l'introduzione di Consigli con cadenza obbligatoria di almeno un mese, un ruolo più definito per il vicepresidente, ma anche l'introduzione delle mozioni e dei gettoni di presenza "cumulabili nell’arco della stessa giornata in relazione alle presenze"

Consigli con cadenza obbligatoria di almeno un mese, un ruolo più definito per il vicepresidente, ma anche l'introduzione delle mozioni (che si affiancano a interpellanze e interrogazioni), dei gettoni di presenza "cumulabili nell’arco della stessa giornata in relazione alle presenze" e di altri elementi per strutturare meglio la quotidianità istituzionale dei Municipi: Sono alcune delle novità del nuovo regolamento sul decentramento amministrativo che scandirà la vita dei 5 enti 'di periferia' della città di Bari. Una revisione che arriva a dieci anni dalla loro istituzione e dall'avvio delle attività: nel 2024, infatti, scatterà la terza consiliatura degli organi amministrativi ed è stato ritenuto opportuno effettuare un 'tagliando' per adattare le regole alle esigenze attuali e a una maggiore autonomia degli stessi Municipi, tallone d'Achille sottolineato piuttosto di frequente negli ultimi anni da chi critica il rischio della sindrome da 'scatola vuota' per le 5 istituzioni.

Un regolamento frutto della collaborazione da parte di maggioranza e opposizione che, in Commissione comunale Decentramento, ha lavorato per raccogliere le varie istanze. Un elemento importante, però, divide i vari consiglieri, a prescindere dagli schieramenti: si tratta dell'articolo 37 bis, quello riferito alla possibilità di seguire le Commissioni da remoto, sul modello di ciò che accade in Comune. Una novità tecnologica che era stata introdotta, per tutte le attività delle assemblee comunali e municipali nel 2020 a causa della pandemia Covid e poi, dallo scorso maggio, limitata solo alle Commissioni.  

L'articolo sarà probabilmente votato a parte già nella prossima seduta del Consiglio comunale, prevista il 3 aprile, mentre il resto del documento, che vede un consenso generale dell'aula, sarà poi discusso in quello successivo: "La nostra posizione sul remoto nei Municipi - spiega il consigliere comunale del M5S Antonello Delle Fontane - è sempre stata coerente. Riteniamo che questa modalità abbia dei problemi tecnici insormontabili. La nostra proposta era quella di consentire anche ai cittadini di fruire delle riunioni delle Commissioni potendole seguire online, ma ciò non è stato possibile. Per introdurla realmente dovrebbe essere strutturata in questo modo, altrimenti per noi non è accettabile".

Sul fronte delle opposizioni anche l'area di Fratelli d'Italia è contraria: "Se per il regolamento voteremo totalmente a favore, sul remoto invece siamo sia contrari per i Municipi che per il Comune. A nostro avviso la politica si svolge di persona, in aula come nelle Commissioni". La Lega, invece, voterà a favore del remoto, "perchè - sottolinea il consigliere Pino Viggiano - riteniamo giusto equiparare lavoro e dignità tra consiglieri comunali e municipali. Ovviamente ci affidiamo all'etica professionale di tutti nell'espletamento delle riunioni in questa modalità". Anche dal lato della maggioranza vi sono posizioni articolate tra i vari componenti e partiti. In aula le varie opinioni saranno esplicitate negli interventi durante la seduta per un voto che, in ogni caso, non inficerà il provvedimento ma che rappresenta comunque un elemento politico importante e un dettaglio non da poco per la vita dei Municipi.

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