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Politica Murat / sala consiliare comune di Bari

Consiglio comunale sui tributi, la Maggioranza si inceppa. Oggi secondo 'round'

La seduta di ieri pomeriggio è durata pochi minuti, per mancanza del numero legale dopo l'uscita delle Opposizioni dall'aula. Il sindaco, arrabbiato, riunisce i suoi per serrare le fila

Pochi minuti, giusto per mettere a punto il 'piano': in un attimo le opposizioni sono uscite dall'aula e il numero legale è magicamente venuto meno. Si è risolta velocemente la prima delle tre sedute del Consiglio comunale di questa settimana, calendarizzate per approvare i 'ritocchi' ai tributi per il 2016, su tutti la Tari e il relativo aumento: appuntamenti importanti che, evidentemente, creano problemi e mal di pancia all'interno della Maggioranza, incapace di garantire un numero minimo di consiglieri, prestando così il fianco a Centrodestra e Movimento Cinque Stelle, nei giorni scorsi piuttosto critici nei confronti della Giunta comunale e dell'aumento della tassa sui rifiuti. Un pomeriggio letteralmente buttato, in cui non è stato neppure possibile approvare il 'cambio' in aula nelle file del Pd tra il dimissionario Marco Lacarra (già consigliere regionale, designato Segretario regionale PD), e il subentrante Giuseppe Muolo: al momento dell'uscita delle Opposizioni i consiglieri in aula erano solo 17, troppo pochi per andare avanti.

L'episodio ha fatto arrabbiare il sindaco Decaro che ha convocato subito un improvvisato vertice di maggioranza per serrare le fila. D'altra parte non c'è neppure tempo per le polemiche visto che il secondo round è previsto già per questa mattina, con inizio alle 9.30. La Maggioranza ha diffuso una nota in cui scarica gran parte delle colpe sulle Opposizioni: "Ancora una volta - ha spiegato il capogruppo Marco Bronzini (Pd) - i consiglieri di opposizione utilizzano il Consiglio comunale per mettere in scena il loro circo mediatico. Pur riconoscendo la disattenzione di alcuni membri della maggioranza, che peraltro sono giunti in aula solo con alcuni minuti di ritardo, questa è senza dubbio la solita manovra delle opposizioni che si fanno guidare ormai da diverso tempo da chi in aula non fa altro che strumentalizzare il lavoro amministrativo.  Aver ritardato questa attività significa perdere del tempo prezioso per i successivi adempimenti amministrativi creando un grave danno ai cittadini e all’intera città" ha poi aggiunto. 

Il centrodestra, invece, stigmatizza le assenze nel Centrosinistra: "Abbiamo scelto di uscire dall'aula - spiega Irma Melini (Scelgo Bari) - facendo cadere il numero legale, perché troviamo inaccettabile che all'apertura della due giorni sulla manovra tributaria la maggioranza che aumenta le tasse non sia capace di garantire neanche il numero per approvarsi i provvedimenti". Ancor più battagliero è Giuseppe Carrieri (Impegno Civile): "Abbiamo impedito l'insediamento del consiglio facendo mancare il numero legale. Proseguiremo in aula ancora più ostinatamente a opporci all'aumento delle tasse". Stamattina nuovo tentativo, ben sapendo che a disposizione c'è anche la seduta di domani.

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