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Premio di Maggioranza al Consiglio regionale della Puglia, il Tar rinvia a marzo l'esame dei ricorsi di Senso Civico e IiC

Secondo l'ex assessore Alfonso Pisicchio (Sc), il calcolo effettuato per attribuire le percentuali spettanti a ogni lista avrebbe proceduto "in modo anomalo prendendo in considerazione il rapporto tra le singole liste e la sommatoria dei voti raccolti da tutti i candidati presidenti"

Il Tar di Bari ha rinviato al prossimo 3 marzo la discussione sui ricorsi elettorali per l'attribuzione del premio di maggioranza nel Consiglio regionale della Puglia (27 o 29 seggi al centrosinistra) mentre i ricorsi presentati da Senso Civico, Italia in Comune e da alcune associazioni a difesa della parità di genere sono stati discussi oggi. Lo riporta l'agenzia Dire-

Le associazioni contestano "l'ammissione delle liste che non hanno osservato l'obbligo di composizione nel rapporto di almeno del 60/40 tra i generi", come previsto dalla legge elettorale regionale. In particolare Senso civico invece aveva presentato ricorso subito dopo le elezioni dello scorso settembre dopo che la Corte di Appello di Bari ha assegnato un ampio premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma escludendo dal riparto dei seggi la lista che ha superato la soglia di sbarramento con il 4,16 per cento assegnato dal Ministero dell'Interno.

Il ricorso intende dimostrare "la contraddizione esistente nel responso della Corte d'Appello". Il calcolo effettuato dalla stessa Corte nell'attribuzione dei 29 seggi alla maggioranza si è basato sul rapporto tra la somma di tutte le liste della coalizione e la somma di tutte le liste presenti nella competizione elettorale, mentre il calcolo effettuato per attribuire le percentuali spettanti a ogni lista avrebbe proceduto "in modo anomalo, prendendo in considerazione il rapporto tra le singole liste e la sommatoria dei voti raccolti da tutti i candidati presidenti", spiega Alfonso Pisicchio, esponente del movimento convinto che "nell'attribuzione del premio di maggioranza si sono, correttamente, rapportate le mele con le mele, ma quando si è trattato di calcolare le percentuali raccolte dalle liste si sono mischiate, insensatamente, le mele con altro tipo di frutta".

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