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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Decentramento, Paolini: “Di questo passo non se ne farà nulla”

Non ancora fissata la data per un consiglio monotematico. Il consigliere del Gruppo Misto: "Sbagliato parlare di municipi quando non è prevista autonomia di bilancio"

Al momento non è stata ancora stabilita una data. Nessun consiglio monotematico per discutere  sul decentramento amministrativo.  A confermarlo è il consigliere comunale Carlo Paolini (ex Lista Emiliano ora Gruppo Misto) che appare molto pessimista sul buon esito di questo percorso: “Di questo passo sono convinto che non se farà nulla”.

Nei mesi scorsi il sindaco Emiliano ha cercato di superare le fibrillazioni interne alla sua maggioranza proponendo uno schema di ripartizione dei municipi che, in qualche maniera, riuscisse ad accontentare anche le richieste dell’opposizione. L’idea del sindaco è quella di realizzare cinque municipi: due a garanzia delle autonomie di Carbonara-Ceglie-Loseto e Palese-Santo Spirito; tre accorpati sulla base di una omogeneità per numero di abitanti. Il provvedimento dovrebbe assumere la forma di una vera e propria delibera e non di un semplice atto d’indirizzo, come avvenuto con la proposta di decentramento varata dall’assessore al ramo Mara Giampaolo e poi rigettata dal consiglio comunale ad aprile. In questi giorni il testo è stato discusso nelle varie circoscrizioni al fine di comprendere se l’assetto possa essere modificato anche sulla base dei diversi limiti gestionali che già oggi vivono le realtà circoscrizionali.

Carlo Paolini contesta questa proposta per più motivi: “La prima cosa che i cittadini devono sapere è che non si può parlare di municipi ma di aggregazioni di circoscrizioni, perché nel testo che sta circolando non si fa riferimento ad alcuna autonomia gestionale di bilancio in capo alle municipalità, ma solo di accorpamenti che nulla hanno a che vedere con la realtà dei municipi in alcune città italiane”.

“In secondo luogo - aggiunge Paolini – va chiarito che il decentramento amministrativo sta nascendo soprattutto perché le risorse a disposizione dei comuni stanno diminuendo ed è quindi importante evitare la frammentazione; per questo continuo a rimanere sulla posizione che la migliore proposta sia quella di ridurre le circoscrizioni a tre come già indicato dalla maggioranza consiliare ”.

Una questione aperta è invece rappresentata dal numero di consiglieri che dovranno comporre i municipi. Il PdL (che di municipi ne vorrebbe sei, ndr) propose di passare da 152 a 76 compresi i presidenti: dieci consiglieri nei municipi con popolazione fino a 50mila abitanti, 15 per quelli di capienza superiore. La discussione va avanti, ma l’idea di concludere tutto entro l’estate inizia a vacillare, a meno che la maggioranza non si compatti attorno all’idea di Emiliano. “Se verrà portata al voto la proposta dei cinque municipi io voterò contro”, conclude Paolini. Conferma che le consultazioni per ricomporre un consenso trasversale dovranno continuare ancora per molto tempo. Chissà quanto.

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