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Di Venere, Pdl all'attacco: "Restituire dignità all'ospedale"

Il centrodestra contro il piano di riorganizzazione: "Non risponde alle esigenze del territorio". Sotto accusa Vendola, Attolini ed Emiliano: "Nascondono le loro responsabilità dietro il silenzio"

Un piano di razionalizzazione "contraddittorio", che di fatto smantella il sistema senza tenere conto delle reali "esigenze di assistenza del territorio". Questo è, secondo il Pdl cittadino, il piano di ridimensionamento dell'ospedale Di Venere voluto dalla Regione Puglia. In una conferenza stampa tenutasi in mattinata proprio nel piazzale del nosocomio carbonarese il centrodestra cittadino è tornato ad attaccare la giunta Vendola sulla questione delo riordino della rete ospedaliera, preannunciando una serie di iniziative a tutela del Di Venere.

IL PIANO DI RIORDINO - Nel piano varato dalla Regione, l'ospedale carbonarese è stato individuato come 'ospedale intermedio' e definito dall'Asl Bari come ospedale di riferimento per l'assistenza sanitaria per tutto il territorio di Bari Sud/Sud-ovest (l'omologo ospedale S.Paolo, punto di riferimento per BariNord/Nord-ovest). Ma la successiva riorganizzazione, con la chiusura e il trasferimento di alcuni reparti, ha fatto scattare la preoccupazione per un eccessivo depotenziamento dell'ospedale, che rischia di tradursi con il tempo in un vero e proprio smantellamento. Questo almeno il timore del comitato "pro Di Venere", che qualche giorno fa ha mobilitato i cittadini della IV Circoscrizione organizzando una fiaccolata in difesa dell'ospedale.

UNA DELIBERA PER PNEUMOLOGIA - Una battaglia, quella del comitato, condivisa dal Pdl cittadino, che attraverso il suo coordinatore cittadino Luigi D'Ambrosio Lettieri annuncia: "Adotteremo nella prossima riunione del Consiglio regionale tutte le iniziative per portare la voce del comitato nato per difendere l'Ospedale Di Venere, di cui condividiamo larga parte delle istanze". "Chiederemo come primo atto che la giunta regionale – ha aggiunto Lettieri – adotti una delibera che preveda il ripristino del servizio di anatomia e istologia patologica e del reparto di pneumologia". Poi l'attacco diretto agli amministratori: "Il presidente Vendola, l'assessore Attolini e il sindaco Emiliano nascondono le loro responsabilità in un assordante silenzio e in una ingiustificata assenza dal territorio. E' invece tempo di restituire al 'Di Venere' un ruolo centrale".

LE RICHIESTE DEL COMITATO - Mentre anche la politica si mobilita, il comitato porta avanti da mesi la sua battaglia in difesa dell'ospedale, avanzando delle richieste ben precise: un'assistenza sanitaria qualificata, garantita da una più equa redistribuzione dei posti letto tra i due nosocomi hub, evitando doppioni di reparti con inutile spreco di risorse; ricollocazione al Di Venere del servizio di anatomia ed istologia patologica (ora trasferito al San Paolo); ricollocazione al Di Venere del reparto di pneumologia (ora trasferito all'ospedale di Triggiano); copertura degli otto posti vacanti di direttore di Unità operativa complessa (ex Primari): Medicina, Neurologia, Ortopedia, Chirurgia Vascolare, servizio di Laboratorio analisi, servizio di Medicina Trasfusionale, servizio di Medicina nucleare, servizio di Neuroradiologia interventistica; attivazione del servizio di Neuroradiologia interventistica; ultimazione dei lavori sui prospetti dei padiglioni ospedalieri, a rischio distacco intonaci e rivestimenti; adeguamento ai requisiti minimi strutturali per quei reparti non ancora a norma.

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