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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Donne contro 'il metodo' Emiliano: "Capolista scelte con tempi e criteri autoreferenziali"

Dura presa di posizione della Conferenza delle Donne di Bari contro il candidato governatore: "Nulla da dire sui nominativi, ma non si è tenuto conto degli impegni presi". Qualche giorno fa l'eurodeputata Gentile bocciò la scelta di Emiliano di indicare sei capolista donna: "Vengono usate come bamboline"

“Le Donne Democratiche auspicano una inversione di rotta nel cammino verso le elezioni regionali e decidono di non candidarsi e di proseguire il percorso politico per la difesa della democrazia, con la trasparenza delle azioni, dentro e fuori il Partito”. Parole chiare quelle pronunciate dalla Conferenza delle Donne di terra di Bari nei confronti del candidato governatore Michele Emiliano.

Sul banco degli imputati c’è la scelta dell’ex sindaco di Bari di annunciare la candidatura delle capolista del Pd, pur non avendo nulla da eccepire sui nominativi prescelti: “Le Democratiche contestano il metodo autoreferenziale adottato: sia per quel che riguarda i tempi di ufficializzazione dei nominativi, sia per ciò che attiene i criteri utilizzati nella loro designazione, per i quali non si è tenuto conto degli impegni assunti nell’incontro regionale del venerdì precedente, 6 marzo, tenutosi alla presenza del coordinatore della segreteria regionale e dell’europarlamentare Elena Gentile, con cui condividiamo i rilievi politici espressi”; si legge in una nota della portavoce Teresa Zaccaria

Da qui la scelta di non candidarsi se non si procederà ad “una inversione di rotta nel cammino verso le elezioni regionali”. E’ chiaro che dopo l’affossamento in Consiglio Regionale della doppia preferenza, il fronte delle donne che ha mobilitato la campagna per l’equa rappresentanza di genere ha iniziato ad affilare le armi e ad avanzare profonde critiche nei confronti delle forze di maggioranza, a partire dal Pd di cui Michele Emiliano è segretario prima ancora che candidato governatore.

Sul caso è intervenuto Giovanni Procacci, braccio destro dell’ex sindaco di Bari in questa delicata fase di composizione delle liste. L’ex senatore diellino si è detto “rammaricato” della vicenda ma ha assicurato che il candidato  presidente della Regione ha assunto impegni indipendenti dalle candidature e “tesi a valorizzare il ruolo delle donne nel governo regionale e in tutte le azioni amministrative future”.

La decisione di Emiliano di indicare le sei capolista nel giorno della festa della Donna aveva anche un valore simbolico, ma questa scelta non è stata apprezzata soprattutto dall’europdeputata di Cerignola, Elena Gentile, che in una intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno qualche giorno fa l’ha bollata come  “di pura facciata”: “Non ha alcun valore politico alle Regionali se non si vota con il listino bloccato e non c'è la doppia preferenza. Le donne vengono utilizzate come bamboline, messe in bella mostra senza una consapevolezza di come aprire più spazi nelle istituzioni”. “Nulla contro le scelte di Emiliano: tutte brave donne, ma mi chiedo quanto peso potranno avere contro i giganti delle preferenze?", si è domandata la Gentile. Lo stesso interrogativo che ora ha spinto le Donne della Conferenza ha respingere il metodo dell’ex primo cittadino barese. Insomma, sul tema dell’equa rappresentanza di genere per Emiliano non basterà una soluzione alla Renzi.

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