Elezioni comunali 2011: come funziona il voto disgiunto
Il voto disgiunto, consentito nei Comuni superiori ai 15.000 abitanti, consiste nel votare per un candidato sindaco e per una lista non collegati tra loro: si dà la preferenza ad un candidato sindaco, ma si sceglie di votare una lista diversa da quella che lo sostiene
Sulla scheda elettorale il nome di ciascun candidato alla carica di sindaco è scritto in un apposito rettangolo, a fianco del quale sono riportati i simboli delle liste che sostengono quel candidato. Nell'esprimere la sua preferenza l'elettore ha quindi quattro possibilità:
1- votare una delle liste tracciando un segno sul relativo simbolo (il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato);
2- votare un candidato a sindaco tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata (il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco);
3- votare un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e una delle liste collegate tracciando un segno sul relativo simbolo (il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata);
4- votare un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e una lista non collegata tracciando un segno sul relativo contrassegno (il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata).
Quest'ultima opzione rappresenta appunto il voto disgiunto, ovvero la possibilità di "scindere" il voto tra sindaco e lista, votando sulla stessa scheda per un certo candidato sindaco, ma per una lista diversa da quella che lo sostiene.
In Italia il voto disgiunto è ammesso alle elezioni regionali e alle elezioni comunali per i Comuni superiori ai 15.000 abitanti. Tra i Comuni della Provincia di Bari chiamati alle urne il 15 e 16 maggio, il voto disgiunto è consentito a Casamassima, Adelfia, Modugno, Noicattaro, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Triggiano.