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Comunali Bari 2014

Decaro: "Nelle municipalizzate non ci saranno i trombati della politica"

"Vanno rinnovate nel profondo, con management competente, qualificato e disponibile all'ascolto". Al via la campagna elettorale del candidato sindaco del tavolo di maggioranza. "Sì alle primarie aperte, ma sia davvero una festa di democrazia"

La conferenza stampa di lancio è stata un autentico successo. In via Venezia, a due passi dal Fortino, Antonio Decaro ha annunciato la sua candidatura, attraverso il “decarogo”, dieci punti “semiseri” di ciò che non farà mai. Tra questi non rispondere al telefono quando sarà con le sue figlie, non partecipare alla presentazione di libri che non ha mai letto, non chiedere rimpasti e non dire mai “è colpa dell’amministrazione precedente”. Si tratta del primo atto di una campagna elettorale  (curata da Proforma) che nel corso dei prossimi giorni permetterà di indicare i punti chiave della sua proposta politica. Sarà una campagna tra la gente e nei quartieri della città che conosce molto bene, per averli curati nel corso della sua attività amministrativa. Se sarà eletto, promette, farà il sindaco per un solo mandato. E’ emozionato, ma di sicuro pronto a calarsi attivamente nella parte. Guardando al futuro, ma non dimenticando il passato. A lui abbiamo rivolto alcune domande.

Il secondo mandato di Emiliano da molti è ritenuto sotto tono rispetto al primo quinquennio. Cosa non è andato?
"Ho vissuto il primo mandato da assessore e il secondo da consigliere delegato. Quello che posso dire è che Bari in questi anni è cambiata parecchio. Pensiamo alla Città Vecchia liberata dalle auto, alla riapertura del Petruzzelli, alla bonifica di tre bombe ecologiche quali la Fibronit, Torre Quetta e l’ex Gasometro, alla metropolitana e ai tanti cantieri aperti. Nel secondo mandato, sia comunale che regionale, hanno di sicuro pesato le legittime aspirazioni politiche sia del sindaco che del governatore Vendola. Le politiche di febbraio avrebbero potuto cambiare di parecchio il quadro politico nazionale e ciò ha un po’ rallentato l’azione di governo locale. Ma è indubbio che Bari e la Puglia abbiano conosciuto un miglioramento tangibile negli ultimi anni".

Capitolo mobilità. Park andr Ride, Zsr, Ztl, hanno rappresentato tre punti qualificanti della sua azione governativa. Ma il sistema dei trasporti ordinario continua a fare fiasco. Bus perennemente in ritardo, spesso rotti e con cartelli provvisori….
"Ecco perché ideammo il park and ride, proprio per rispondere ad una esigenza di collegamento più veloce con il centro assicurando alle persone anche il posto auto. Il trasporto pubblico barese va rinnovato, ma va fatta anche una battaglia per avere più risorse a disposizione. Firenze e Bologna, che hanno caratteristiche simili a Bari, finanziano il proprio trasporto per 19-21 milioni di chilometri contro gli 8-10 messi a disposizione del capoluogo pugliese. Il contributo di 3 milioni di euro erogato della Regione Puglia alcuni mesi fa ci ha permesso sia di incrementare il numero di corse per alcune linee negli orari di punta sia di mettere mano alla manutenzione di alcuni mezzi. Ma siamo consapevoli che non basta. L’assessore regionale ai Trasporti, Gianni Giannini, ci ha promesso che nel bilancio regionale si terrà conto di Bari e  che fino al 2018 avremo la possibilità di contare su 1 milione e 800mila euro in più. Ciò ci permetterà di respirare di più e di organizzare anche il rinnovamento del parco bus. Il lavoro da fare è tanto. Ma Bari deve pretendere risorse pari a quelle messe a disposizione di altre città capoluogo con le stesse caratteristiche. E’ una sfida che abbiamo appena iniziato".

Oltre ai soldi, c’è stato anche un problema di gestione. O no?
"Mi piacerebbe avere una municipalizzata dei trasporti con management qualificato, competente e con un consiglio di amministrazione all’altezza delle sfide che la città ha di fronte a sé. Se dovessi pensare al futuro, credo che le municipalizzate debbano rinnovarsi nel profondo. Come detto oggi, non serviranno per dare posto ai trombati della politica. Ci vogliono persone in grado di gestire le strategie di governo con lungimiranza, competenza e grande disponibilità all’ascolto. Se diventerò sindaco vorrei siglare un patto di legislatura tra l’Amtab e i baresi, un sistema di regole che ci diamo per migliorare il servizio e per rispettarci a vicenda. Perché se è vero che i cittadini non devono attendere ore per l’arrivo di un bus, non è possibile che qualche utente inveisca contro gli autisti e aggredisca i controllori. Stessa cosa per l’Amiu: giusto rivendicare la pulizia delle strade, ma non possiamo più accettare di vedere sporcare la città con mozziconi, carte ed altro. Serve un patto tra amministrazione e cittadinanza".  

Primarie. Ad oggi non potranno votare studenti fuorisede e migranti senza permesso di soggiorno. E’ d’accordo?
"Sono per le primarie più aperte possibile. E’ il tavolo della maggioranza che decide le regole ed io mi uniformerò alle decisioni. Vorrei votasse il maggior numero di persone, compreso quanti hanno interesse alla vita e al futuro della città anche se non residenti. Mi auguro, tuttavia, che il 23 febbraio sia una grande festa, un grande momento di partecipazione. Le primarie le immagino come una partita di allenamento, dove ci si sfida ma con regolarità e passione. Ma la partita vera è quella che si svolge la domenica. Lì dobbiamo ritrovarci tutti dalla stessa parte per vincere".

Presenterà la sua squadra ipotetica di governo durante la campagna elettorale?
"La mia squadra di governo verrà costruita nel corso della campagna elettorale, solo dopo aver incontrato i cittadini e aver discusso con loro. Ho deciso di candidarmi anche per rispondere all’esigenza di rinnovamento che moltissimi giovani mi hanno rivolto, gli stessi che in questi anni hanno creduto in noi spendendosi in prima persona. Se farò il sindaco di Bari vorrei dare una occasione ad una nuova classe dirigente".

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