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Venerdì, 29 Marzo 2024
Comunali Bari 2014

Parità di genere, Masi: "Troppa disinformazione sulla doppia preferenza"

Intervista alla storica esponente del CdC Donne, candidata al Comune con Convochiamoci per Bari: "La scorsa amministrazione sorda a diverse proposte di partecipazione democratica"

Antonella Masi, anima storica del Centro Documentazione e Cultura delle Donne, dopo gli Stati Generali ha deciso di candidarsi con Convochiamoci per Bari. Che senso ha la sua candidatura?

"Ho deciso di candidarmi perché negli ultimi anni il mio impegno oltreché sulla trasformazione profonda della cultura e dei comportamenti si è indirizzato sulla battaglia per quella che abbiamo chiamato democrazia paritaria;  i due piani quindi, quello del valore della Differenza sessuale e quello dell’ampliamento degli spazi della partecipazione e della rappresentanza di genere, si sono intrecciati per cui è stato naturale aderire ad una proposta scaturita da donne che stimo. Ho deciso per Convochiamoci perché fortemente improntata alla partecipazione e alla condivisione degli obiettivi".
 
Qual è il suo giudizio sull’amministrazione uscente e, in tono generale, qual è il suo punta di vista sulla campagna elettorale?

"La passata Amministrazione ha esercitato a mio giudizio un ruolo ambivalente, attento ad alcuni aspetti della città, carente sul piano dell’ascolto e della partecipazione democratica; è bene ricordare che subito dopo la seconda elezione a sindaco di Michele Emiliano, di fronte all’ennesima sconfitta elettorale delle candidature femminili, era nato un coordinamento femminile di associazioni e di donne di varia appartenenza politica che ha incontrato il sindaco e avanzato  proposte. Di fatto nessuna di quelle proposte è stata presa in considerazione, per cui  si è deciso di portare avanti l’impegno raccogliendo le firme per la proposta di legge popolare sul 50 e 50 e, ultimamente, dando vita all’organizzazione degli Stati Generali delle Donne. L’attuale campagna elettorale, pur ricca di liste e quindi di presenze attive, incontri e dibattiti, mi sembra non sia riuscita a coinvolgere la gran parte dei cittadini e delle cittadine, che sembrano in parte indifferenti a quanto si muove sulla scena politica".

La scorsa volta furono elette solo due consigliere comunali. Con la doppia preferenza creda possa andare meglio?

"La doppia preferenza dovrebbe sicuramente garantire maggiore presenza femminile purché ci sia una capillare informazione in tal senso, la gran parte delle persone che mi capita di incontrare, ignora la possibilità e i limiti della doppia preferenza, per cui si corre il rischio che venga annullata la seconda nel caso di preferenze a candidate o candidati dello stesso sesso. Come donne degli Stati Generali ci stiamo impegnando per diffondere il più possibile l’informazione".

Quanta strada c’è ancora da compiere sul terreno dell’emancipazione femminile?

"Personalmente ritengo che accanto alla battaglia per garantire diritti paritari debba emergere da parte delle donne un impegno di segno diverso: portare nelle istituzioni il senso di una politica Altra, di una visione e una pratica che, radicandosi nell’esperienza soggettiva, coltivi e garantisca la dimensione comunitaria, apportando contributi originali in ogni settore della vita pubblica. Per quanto mi riguarda questo è l’orizzonte di senso nel quale da tempo mi impegno".

Tornando alla elezioni, alcuni analisti hanno criticato la scelta di Convochiamoci per Bari di non voler costruire una alleanza con il candidato di coalizione Antonio Decaro. Qual è il suo giudizio?

"Credo che sia una scelta coraggiosa e lungimirante, nel senso che tende a fare chiarezza sul piano di contenuti,  e a verificare l’interesse reale nei confronti del programma e delle proposte da presentare. Programma e proposte peraltro elaborate all’interno di una discussione aperta e franca fra soggettività, esperienze e appartenenze diverse, piuttosto che frutto di patteggiamenti e mediazioni fra partiti e gruppi, non è una scelta di chiusura ma un passaggio coerente".

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