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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Elezioni, Sivo (Bari Partecipa): “Confrontiamoci sulla visione di città, non solo sui candidati”

Il presidente dell'associazione: "Manca una direzione politica per gestire questa fase. Necessario ricostruire luoghi di discussione e partecipazione alla vita pubblica"

Uscire dalla competizione tra persone e proporre un confronto tra visioni politiche. Bari Partecipa entra nel dibattito politico cittadino in vista delle prossime amministrative. Giovedì pomeriggio (ore 18), presso la Sala Murat, l’associazione presieduta da Danny Sivo ha organizzato un incontro a cui prenderanno parte diversi esponenti politici tra cui Vito Antonacci, segretario provinciale del Pd, Gano Cataldo, segretario regionale Sel, Tonia Guerra (Rifondazione), Angelo Tomasicchio (Idv) e Leo Palmisano, promotore di un “manifesto per Bari”  che sta raccogliendo diverse adesioni. Invitati anche gli attuali candidati sindaco del centrosinistra Pietro Petruzzelli e Ludovico Abbaticchio. Dello scenario in vista delle amministrative ne abbiamo discusso con Danny Sivo.

Che percorso di partecipazione intendete avviare?
"Quello che vorremmo emergesse con chiarezza anche nell’incontro di giovedì è la domanda di politica che attraversa il territorio e che rischia di essere inascoltata. Vogliamo rimettere al centro della discussione pubblica il tema dell’assenza di un luogo dove sia possibile discutere e partecipare alla vita politica  della città. Prima di delineare un percorso di partecipazione, vogliamo sottolineare l’assenza di una direzione politica capace di mobilitare un numero crescente di persone intorno ad una nuova visione di città".

Pietro Petruzzelli, primo candidato sindaco del centrosinistra, ha rimproverato la segreteria cittadina del  Pd di essere troppo attendista. L’accusa è di perdere tempo e di voler aspettare che la giustizia si esprima su Antonio Decaro prima di ufficializzare la sua candidatura. Condivide questo punto di vista?
"Condivido una parte del percorso di Petruzzelli. Ho apprezzato la sua volontà di rompere il ghiaccio e d’iniziare a ragionare sulla città. Sulle altre questioni sarei più accorto e farei un’analisi più ampia. Il problema è sempre quello: oggi manca un soggetto politico forte che possa permettere una visione più chiara di dove stiamo andando. La domanda che poniamo è cosa propone la sinistra oltre ai nomi dei candidati che stanno fuoriuscendo. Prima di discutere di nomi dovremmo ragionare dei contenuti e  della necessità di ricostruire luoghi della discussione democratica, realizzando sinergie tra cittadinanza e partiti. Anna Tamborrino afferma che il secondo incontro della coalizione è slittato perché mancava il sindaco. Una giustificazione assurda".

Perché?
"Emiliano è un soggetto importante e certamente va coinvolto anche perché dovrà lasciare il testimone, ma un partito che voglia dirigere un percorso politico autorevole non può essere legato alla presenza o meno del sindaco per proseguire nella discussione. Deve avere una sua autonomia, un suo potere. C’è un equivoco: la politica non è solo buona amministrazione. In questi anni si è pensato le due cose fossero interscambiabili ma si è commesso un errore. Una buona amministrazione, specie a sinistra, dovrebbe essere una normale amministrazione. Si è pensato che governare bene risolvesse tutto, ma ci siamo accorti che non è così. Serve anche crescere nella cultura politica; il ruolo del partito non può essere sacrificato".

Le primarie sono un passaggio necessario per Bari? Secondo Sel Puglia no. Per voi?
"Ci fa piacere che Sel abbia cambiato idea nel corso di questi mesi. Noi abbiamo sempre pensato che le primarie potessero rappresentare una possibile soluzione, ma non la soluzione in assoluto. Oggi c’è da costruire un percorso condiviso, ragionando sui contenuti e non soltanto sulle regole. Vediamo che città vogliamo costruire e poi vediamo se c’è la persona che possa meglio incarnare questa domanda di cambiamento. Se saranno necessarie le primarie si faranno, altrimenti non è detto che debbano svolgersi".

Emiliano sta per chiudere il suo secondo mandato. Quale il suo giudizio?
"Direi che ha governato bene, ma gli abbiamo sempre rimproverato di non aver curato i rapporti con i partiti. Anche la cura del partito da lui presieduto è mancata e i risultati si sono visti. Sul piano dell’amministrazione complessiva direi che ha fatto cose molto buone, ma ha indebolito le forze politiche producendo un inaridimento complessivo di cui anche lui è responsabile".

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