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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lotta alla corruzione, Digeronimo al dibattito di Libera. Due candidati sindaco firmano l'appello

Dopo Decaro anche Miniello aderisce alla campagna "Riparte il futuro" per la trasparenza nella PA, ma all'incontro organizzato in mattinata partecipa solo Digeronimo, che chiede all'associazione di "prendere posizione" sulle candidature, in alcune liste, di parenti di pregiudicati. La replica: "Non entriamo in polemiche elettorali"

Antonio Decaro del centrosinistra e Stefano Miniello di Nuova Era-Socialdemocratici: sono due i candidati sindaco baresi che finora hanno aderito alla campagna "Senza corruzione riparte il futuro" lanciata da Libera.

Questa mattina l'associazione ha organizzato un incontro, invitando i dieci candidati in corsa la poltrona di sindaco, per spiegare finalità e contenuti dell'iniziativa. A raccogliere l'invito, tuttavia, è stata solo Desirèe Digeronimo.

La pm ha annunciato la propria adesione alla campagna, chiedendo però a Libera una "presa di posizione" sulla vicenda dei parenti di pregiudicati candidati in alcune liste. "Credo alla lotta di Libera contro le mafie - ha sottolineato la candidata sindaco - ma non sono più disponibile alla politica dell'immagine". "Da Libera mi aspetto con forza una presa di distanza da queste candidature opache e compromettenti. Non si tratta di casi isolati ne' di 'riabilitazioni' non richieste e non necessarie alla cittadinanza. Un documento dell'associazione Libera che con trasparenza e coerenza prenda le distanze da questo modo di ricercare il consenso mi convincerà che invitare i candidati sindaco a  firmare la loro campagna non é un fatto di immagine, ma un fatto concreto, una vera lotta alla corruzione e alla mafia".

"La nostra è una storia di assoluta autonomia - ha replicato referente provinciale di Libera Bari, Alessandro Cobianchi - e Libera deve pesare le parole. Un nome non classifica una storia e poi non intendiamo entrare nelle polemiche da campagna elettorale".

Al futuro sindaco di Bari, Libera chiede di mettere in cima alla propria agenda la lotta alla corruzione in tre modi: rendendo trasparente la propria candidatura in campagna elettorale; promettendo di adottare la delibera “Trasparenza a costo zero” entro i primi 100 giorni; impegnandosi ad attuare le prescrizioni della delibera entro 200 giorni. La delibera richiede la pubblicazione online e diffusione dell‘anagrafe di tutti gli eletti; l’informazione semplificata sui bilanci del comune, fornendo dati dettagliati su partecipate ed enti simili; l’adozione della Carta di Pisa, codice etico promosso da Avviso Pubblico; la creazione di una Tavola pubblica per la trasparenza, composta da istituzioni e società civile; la trasparenza sulla gestione dei beni confiscati (per i comuni che li hanno), attraverso un elenco pubblico dei beni, i bandi per le assegnazioni, le verifiche e le informazioni sull’utilizzo.

A spiegare il senso della campagna, il referente scientifico, Leonardo Ferrante. “L’obiettivo è quello di capovolgere l’impegno. Non più un patto della politica nei confronti dei cittadini, bensì una richiesta di impegno dei cittadini verso la politica”. Ferrante chiede “di non perdersi in piccoli giochi di localismo, ma di innalzare il livello della discussione”.

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