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Comunali Bari 2014

Primarie, Palmisano: "Finora abbiamo mobilitato solo un pezzettino di città"

L'ideatore del Manifesto per Bari: "Esistono mondi del centro-sinistra che sfuggono ai partiti ma cui va rivolta molta attenzione" . "Ora serve una campagna quartiere per quartiere, tema per tema"

Oltre ventimila partecipanti, eppure sono state le primarie peggio vissute degli ultimi anni. Non crede?
"Personalmente ero più sereno di altri, convinto che la democrazia reale avrebbe prevalso. Ogni voto per il centro-sinistra è un voto utile per il domani, questo mi dicevo e ho avuto ragione. Non sono state primarie facili, nel prima e nel durante. Si è trattato di una lezione di democrazia per chi è venuto quasi per caso a votare ad una competizione interna al centro-sinistra. Resta la contentezza per la partecipazione, ma ora mi domando come trattenere quel consenso non classicamente nostro. Dobbiamo partire subito con una seria campagna popolare, quartiere per quartiere, tema per tema, perché abbiamo mobilitato solo un pezzettino di città. Non dobbiamo abbassare il livello culturale, ma portare tutti ad una sintesi più alta ma comprensibile".

Un campanello d’allarme per il centrosinistra. Olivieri è riuscito da solo ad ottenere i 2/3 dei voti raccolti da una coalizione. Come lo spiega? Cosa è mancato?
"Più che mancato cosa c'è stato. Persone diverse per provenienza culturale e sociale, non sempre compatibili. L'idea che mi sono fatto è che esistano ormai diversi mondi del centro-sinistra a Bari che sfuggono ai partiti. Alcuni di questi mondi rispondono a sollecitazioni materiali, più che morali e culturali, e questo fatto deve portarci ad una riflessione complessiva sulla città. Dove sta andando la democrazia barese? Dobbiamo stare molto attenti, ma dobbiamo essere molto inclusivi, tenere tutti dentro e ridare respiro alla coalizione con gli strumenti e le intelligenze che abbiamo già messo in campo".

Decaro da dove deve ripartire?
"Da tre punti. Il primo, sentirsi investito di una sorridente responsabilità democratica. Questa volta abbiamo avversari compatti e non stupidi, noi dobbiamo essere altrettanto compatti e intelligenti, ma più aperti ad una prospettiva socialmente e culturalmente ampia. Il secondo, dire chiaro e tondo che la città è ancora da fare, che possiamo costruire una nuova Bari bella e operosa, contro l'interessato immobilismo di certi strati. Il terzo, indicare alcuni profili autorevoli e super partes per il governo della città. In giro si vuol sapere chi governerà e come. Sono tre punti qualificanti sui quali Antonio può essere diverso dal centro-destra".

Ritiene auspicabile un accordo Olivieri-Decaro per il futuro del centrosinistra?
"Realtà Italia è dentro la coalizione, non vedo perché dovrebbe uscirne, soprattutto all'indomani di questo risultato. Correttezza vuole che chi perde non vada via".

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