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Comunali Bari 2014

Comunali, le proposte dei candidati sindaco sul rilancio del commercio

MIMMO DI PAOLA (CENTRODESTRA) - "Il mio impegno per il commercio è quello di far recuperare ai commercianti il fatturato perso negli ultimi 5 anni. Una azione che prevede una politica di marketing territoriale seria che avrà come obiettivo quello di portare il mondo a Bari. Il numero di turisti necessario si ottiene dividendo la perdita del fatturato nel settore con la spesa media dei visitatori pro capite.
Parto da una finalità precisa per ottenere un risultato altrettanto preciso misurabile. Per questo confezionerò un pacchetto-Bari da portare all'expo 2015 e nelle fiere internazionali specializzate già a settembre di quest'anno da vendere sui mercati internazionali. A ciò aggiungo l’idea di dimezzare il costo dei grattini almeno finché  la categoria non si sarà ripresa dalle perdite registrate finora" - L'intervista completa

DESIREE DIGERONIMO (LISTE CIVICHE) - “Serve una revisione complessiva della spesa pubblica: ciò ci porterebbe a diminuire le tasse e a semplificare le procedure amministrative, facilitando il compito agli imprenditori anche con un fondo di garanzia per l'accesso al credito. Intendiamo anche costituire un Distretto urbano del commercio, in cui si possa rilanciare l'artigianato e aiutare i ragazzi nell'avviare start-up d'impresa" - L'intervista completa

ANTONIO DECARO (CENTROSINISTRA) - "La soluzione per Bari sono i DUC, che non è il nome di una tassa, tutt’altro. Sono i distretti urbani del commercio. Sono soldi, pronti, messi a disposizione dalla Regione, per trasformare aree di Bari già dedicate al commercio, in veri e propri centri commerciali all’aperto. Con interventi di riqualificazione urbana, marketing strategico, facilitazioni per i consumatori. Si può fare per il centro cittadino fino a via Manzoni. Basta avere un progetto serio. Ci stiamo già lavorando. E poi il commercio deve vivere di marketing territoriale. Renderemo sempre più appetibile il brand Bari perché i turisti rimangano in città più della classica passeggiata dei croceristi, e in città comprino, spendano, visitino" - L'intervista completa

LUIGI PACCIONE (CONVOCHIAMOCI PER BARI) - "Credo sia necessario utilizzare strumenti giuridici che fino ad ora sono stati tralasciati. Penso ai distretti  urbani del Commercio che devono essere costruiti incoraggiando la collaborazione tra istituzioni e soggetti privati, sfruttando la collocazione geopolitica di Bari: avamposto d’oriente, naturale approdo di merci e persone che possono aiutare la città a suggellare una volta per tutte la sua vocazione commerciale. Sempre sul commercio vorrei aggiungere che l’idea di Mimmo Di Paola di costruire la Cittadella della Giustizia in spregio ai vincoli oggi previsti dal Piano Regolatore, non è solo una idea urbanisticamente folle ma è soprattutto un progetto che rischia di minare nel profondo il tessuto economico e sociale di una parte importante del quartiere Libertà che, con la chiusura dell’attuale Palazzo di Giustizia, subirebbe un danno economico importante a cui noi ci opponiamo con fermezza". - L'intervista completa

MATTEO MAGNISI (IDENTITA' POPOLARE) - "Gli strumenti per rilanciare il commercio sono diversi e vanno attuati in piena sinergia con il mondo della piccola e media impresa, che da anni rivendica un sostegno concreto per dare sviluppo al nostro territorio. Noi prevediamo diversi strumenti, in primis la definizione di una sorta di periodo franco che permetta agli esercenti locali di poter riprendere fiato slittando i pagamenti dei tributi locali. In seconda battuta, va immaginata la possibilità che il Comune possa far da garante per la concessione di prestiti agevolati. Riteniamo, inoltre, che il Comune debba mettere a  disposizione di chi vuole aprirsi una attività imprenditoriale locali dismessi e inutilizzati. Infine occorre incentivare l’apertura di botteghe artigianali per dare valore ai prodotti tipici della nostra Terra, ricercati e amati in ogni parte del Mondo".  - Leggi l'intervista

GIACOMO PETRELLI (ALTERNATIVA COMUNISTA) - Per il rilancio del commercio un’opzione che tenteremo di mettere in pratica è quella di bloccare le aperture straordinarie dei centri commerciali, perché in principal modo sono loro che stanno falcidiando quello che prima era un settore fiorente di questa città, era la colonna portante della nostra economica”. - Leggi l'intervista

MICHELE LADISA (INSORGENZA - MOVIMENTO DUOSICILIANO) -  "Noi pensiamo che Bari non abbia mai sfruttato adeguatamente  la presenza di San Nicola tra le sue mura. Occorre costruire un offerta turistica mondiale, che richiami ogni mese migliaia di persone attorno al Santo di Myra, così venerato in ogni angolo di Mondo. Solo così il piccolo commercio potrà rilanciarsi, perché oggi la domanda di consumo di soli baresi non basta a reggere la crisi economica. Poi va realizzato uno sportello unico che si impegni, nel tempo massimo di 90 giorni, a realizzare tutte le pratiche necessarie all’apertura di nuove attività. In molti, infatti, vorrebbero aprire negozi e botteghe ma la burocrazia è talmente lenta da scoraggiarli". - L'intervista completa

STEFANO MINIELLO (NUOVA ERA - LIBERALDEMOCRATICI) - "La crisi purtroppo ha avuto un ruolo importantissimo nel mettere in ginocchio il settore. La mancata ripresa sta passando attraverso una gestione del problema non all'altezza della situazione. Il Comune avrebbe dovuto ridurre le tasse e fornire servizi a costi agevolati, con aperture di credito, attirando investimenti per far ripartire il lavoro e quindi far ritornare i soldi. Oltre a ciò, bisogna operare nel contrasto alla criminalità. Non si può pensare al commercio e all'artigianato senza che il sindaco e la giunta creino condizioni di legalità e di lotta a evasione e corruzione". - Leggi l'intervista

MARCO CORNARO (POLO BARESE) - “Riteniamo sia indispensabile rendere Bari più attrattiva e visitabile, non solo da parte dei turisti, ma soprattutto dall'hinterland. Di ciò, Nessun candidato ne ha parlato fino ad ora. La provincia e la regione devono tornare a Bari per rilanciare il commercio. Per farlo devono avere il piacere di visitare una grande città, così come noi possiamo fare andando ad esempio a Napoli, quindi bisogna ripensare la viabilità, ridurre il prezzo dei grattini, e rivedere il piano dei parcheggi. Bisogna anche assistere i commercianti abbassando la fiscalità che grava nei loro confronti”. - Leggi l'intervista

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