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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Comunali Bari 2014

Saverio Di Liso, candidato al Comune nella lista Desirèe sindaco

Breve biografia-presentazione del candidato
Saverio Di Liso, detto Erio (Bari Santo Spirito, 1969) già Presidente della Prima Circoscrizione Santo Spirito-Palese del Comune di Bari. Eletto al ballottaggio del 21-22 giugno 2009 con il 53% dei voti. Dottore di ricerca in “Discipline storico-filosofiche”, è docente di Filosofia e Storia presso il Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Bitonto (Ba) e Professore incaricato di Storia della Filosofia presso la Facoltà Teologica Pugliese, Bari-Molfetta. È socio onorario della Società di Mutuo Soccorso “Principe Umberto” di Palese, fondata nel 1901.

Pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Saverio-Di-Liso/207857665891716

I motivi che hanno spinto alla candidatura

Sapete delle mie dimissioni da presidente della Circoscrizione S. Spirito Palese  nella passata consiliatura. Un atto che, come ho cercato più volte di spiegare, non voleva essere il frutto di una atteggiamento rinunciatario, ma piuttosto la denuncia di un modo di amministrare che, prigioniero di logiche partitiche e di una politica dell'apparire, non è riuscito, a mio modo di vedere, a liberare le energie civiche territoriali, a valorizzare il decentramento e le periferie, ad assegnare strumenti efficaci di "governo del territorio" (risorse e personale, oltre che regolamenti) e realizzare "processi decisionali inclusivi", dal basso.
 
C'è chi, tra i consiglieri comunali ancora in carica, ha più volte minacciato le "dimissioni" per strappare questo o quest'altro provvedimento. Ma poi è rimasto comodamente al proprio posto in consiglio comunale.
 
Invece, le mie dimissioni - atto estremo, preannunciato e, coerentemente, confermato, dopo aver verificato l'impossibilità (o la non volontà) da parte dell'Amministrazione di attuare una "rivoluzione" di metodo e di contenuto a favore della "amministrazione territorialmente partecipata e condivisa" - volevano rappresentare una "denuncia", tutta politica, del fallimento dell'Amministrazione Emiliano, a riguardo del territorio circoscrizionale da me allora rappresentato, specialmente in merito ad alcune questioni e punti programmatici centrali del mio e del suo (cioè dell'Amministrazione Emiliano) programma, ossia in merito al decentramento e al governo del territorio, in merito al nodo ferroviario e in merito alle questioni ambientali e urbanistiche.
 
Nella mia lettera di dimissioni (datata 18 ottobre 2012), tra le altre cose scrivevo:
«Per la parte che mi compete, credo di aver corrisposto esattamente al mandato che mi hanno assegnato gli elettori, nel momento in cui, votandomi, al ballottaggio del 2009, hanno ribaltato il risultato del primo turno: più che una scelta di parte, gli elettori hanno fatto una scelta a favore della partecipazione consapevole e costruttiva alla vita politica, a favore della “amministrazione condivisa” e della  “cittadinanza attiva”».
 
E nel comunicato inviato alla stampa spiegavo:
«Dalla lettura di articoli sulla stampa e da successivi colloqui con i referenti istituzionali regionali, ho appreso dell’ “arresto” del progetto di interramento dei binari per la tratta Bari Nord (Palese Santo Spirito) nell’ambito del Nodo ferroviario di Bari, che costituiva parte integrante dell’Accordo sottoscritto da Governo, RFI, Regione e Comune nel marzo 2007, oltre ad essere un punto irrinunciabile del programma di consiliatura del Sindaco (rammento che le Linee Programmatiche per il Governo della Città Bari 2009-2014, approvate dal Consiglio Comunale con delibera n. 2009/00056 del 28 settembre 2009 recitano testualmente al punto 3.1 «i quartieri di Palese e Santo Spirito saranno interessati da importanti interventi riguardanti il fascio ferroviario, attraverso l’interramento parziale e la conseguente riconnessione urbana). Tale scelta di parte, sulla quale la comunità civile e gli organismi politico-istituzionali della 1^ Circoscrizione non sono stati interpellati né coinvolti – nonostante le ripetute sollecitazioni rivolte al Sindaco e all’Assessore comunale competente – penalizza ulteriormente e pesantemente la comunità circoscrizionale che rappresento
Contestualmente, è plausibile che il progetto di allungamento della pista aeroportuale di Palese produca un aumento del tasso di inquinamento dell’aria e acustico (specialmente a carico dell’abitato di Macchie) oltre a accentuare la cesura tra parti del territorio circoscrizionale, già segnato dall’invasiva presenza della Statale 16bis, e del fascio ferroviario: per questo, oltre a rendersi necessaria la diffusione pubblica dei dati sul monitoraggio dell’inquinamento ambientale e acustico, abbiamo richiesto (con apposito ordine del giorno) che il Comune di Bari, in ottemperanza alla ratio della norma di cui all’art. 2, comma 11, della legge 350/2003, vincoli la destinazione delle somme introitate, come addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sulle aeromobili, a beneficio della Circoscrizione Santo Spirito Palese, versando le relative somme in un apposito fondo per garantire esclusivamente interventi a favore della comunità e del territorio della 1^ Circoscrizione.
 
Del resto, è  stata del tutto vanificata la promessa riqualificazione della costa (compresi i tanto decantati progetti relativi al porto di S. Spirito), non sono ancora stati adottati il piano di riqualificazione di Macchie, nonché il Piano Particolareggiato e il PIP di S. Spirito  (su cui la 1^ Circoscrizione ha da tempo espresso un unanime parere) ed è apparsa poco incisiva la politica ambientale a tutela e valorizzazione della Lama Balice: insomma, non si può negare il fallimento dell’intera politica urbanistica e ambientale relativa al territorio di Palese e S. Spirito.
 
A ciò si aggiunga, ma non da ultimo, il fallimento della politica del decentramento della Città di Bari, che sia avvia a mutare blandamente il “contenitore”, ossia il Regolamento – senza istituire, tra l’altro, un bilancio su base circoscrizionale – ma, nel frattempo, per l’annualità in corso ha azzerato il “contenuto”, ossia i fondi annuali relativi alle competenze per la cultura e lo sport.
 
Considerate le limitate funzioni e le risorse degli organismi decentrati, due sono stati i principali punti programmatici che ho tentato di realizzare a livello personale, politico e istituzionale: una più ampia e libera partecipazione dei cittadini alla vita politica circoscrizionale, secondo i principî della “cittadinanza attiva”, e una migliore governabilità del territorio su base collegiale e istituzionale, secondo i principî della “amministrazione condivisa”.
Per il primo punto, fin da subito ho sempre promosso assemblee pubbliche circoscrizionali e, in vista della partecipazione dei cittadini, sono state istituite, con apposite delibere a norma dell’art. 11 del vigente Regolamento in materia di decentramento amministrativo, due consulte circoscrizionali (Laboratorio Urbanistico Partecipato e Laboratorio delle culture e dello sport), da me intese quali contenitori effettivi e autentici di elaborazione, di proposizione, di confronto e di decisione politica a supporto degli organismi circoscrizionali.
Per il secondo punto, ho sempre sostenuto una maggiore  autonomia politico-amministrativa per questo territorio, dapprima esprimendomi (in pubblico e mediante atti di consiglio) a favore dell’autonomia comunale di Santo Spirito Palese e poi bocciando (in pubblico e in consiglio) la proposta comunale di modifica del Regolamento in materia di decentramento amministrativo e infine approvando (in pubblico e in consiglio) un’altra proposta a mio parere più efficace in termini di governo partecipativo e policentrico del territorio, di cui, però, l’amministrazione comunale non ha tenuto conto, almeno finora. Del resto, il Testo Coordinato di Legge relativo alla cosiddetta “Spending Review” [ora il DDL"Delrio"], nel consentire che il comune capoluogo della Città metropolitana preveda “una articolazione del territorio del comune capoluogo medesimo in più comuni” (art. 18 comma 2 bis),  implicitamente conferma che sull’Autonomia comunale di Palese Santo Spirito “avevamo visto giusto”, decretando, e converso, l’inadeguatezza, se non il fallimento, della politica del decentramento dell’Amministrazione comunale».
Infine, concludevo:
«Per non protrarre inutilmente questa consiliatura, con dei costi tanto onerosi quanto improduttivi per i cittadini, avendo peraltro verificato che su diversi provvedimenti alcuni consiglieri di “maggioranza” hanno scelto di sottrarre il sostegno politico al presidente eletto dai cittadini al ballottaggio del 2009, mi vedo costretto a chiudere questa esperienza istituzionale.
Riprenderò il mio impegno civico e politico da dove l’avevo lasciato, dando il mio contributo a che l’attività politica e amministrativa dei cittadini e delle istituzioni si trasformi davvero in azione pubblica partecipata, sussidiaria e “condivisa”».
Ora, dopo attenta valutazione dello scenario politico barese, dopo la lettura della Carta valoriale di Desirèe Digeronimo, e dopo aver personalmente conosciuto Desirèe , ho trovato il suo "spirito libero, dissidente e indipendente" del tutto coerente  con il mio percorso precedente, tutto improntato a un "lavoro minuto, onesto e responsabile" a favore della partecipazione dei cittadini baresi alla vita politica e a favore di un "governo del territorio" che sappia includere nei processi decisionali i cittadini e le comunità di quartiere.
E ciò lo reputo del tutto coerente con la ripresa della mia attività politica all'interno di una lista civica, la Lista Desirèe.

Tre proposte per il territorio
1.    Amministrazione condivisa e cittadinanza attiva: processi decisionali inclusivi mediante forme e organismi di partecipazione e consultazione istituzionalizzate su scala territoriale (quartieri e municipi), comunale e metropolitana.   
2.    Accessibilità: abbattimento di barriere architettoniche su tutto il territorio comunale, come previsto dal DPR n. 503 del 24 luglio 1996, e piena e tempestiva fruibilità delle informazioni (sulle procedure e atti politico-amministrativi), dei servizi e dei luoghi pubblici per tutti.
3.   Cultura e arti popolari e territoriali: programmazione e gestione della cultura e delle arti su scala territoriale (quartieri e municipi) e metropolitana; "case della cultura e delle arti" nei quartieri e nei municipi, negli spazi di proprietà comunale e in luoghi pubblici e privati (mediante convenzioni).

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