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Comunali Bari 2014

Emiliano all’attacco: "Di Paola restituisca i soldi"

Il primo cittadino contro il candidato sindaco del centrodestra accusato di aver intascato un compenso aggiuntivo di 280mila euro. "Stiamo verificando se sia fatto pagare da Adp la sorveglianza sotto casa sua". La replica: "Emiliano sapeva del mio incarico di accountable manager"

La campagna elettorale è già partita. A confermarlo è la querelle maturata alcuni giorni fa tra il sindaco Michele Emiliano e Mimmo Di Paola, candidato alle comunali per il centrodestra. Nel frattempo che Antonio Decaro sciolga la riserva e decida se partecipare alle primarie del centrosinistra del prossimo 23 febbraio, il sindaco ha iniziato ad affilare le armi contro Di Paola. Al centro della contesa i compensi che quest’ultimo ha incassato nel ruolo di amministratore unico di AdP.  In pratica il sindaco uscente gli contesta un compenso aggiuntivo di 280mila euro l’anno per l'incarico di accountable manager, il responsabile della sicurezza. Una cifra che si aggiunge all'indennità di 193mila euro lordi annui percepita da Di Paola in qualità di amministratore unico di aeroporti di Puglia. La notizia è emersa da una inchiesta di Repubblica senza che il sindaco fosse mai entrato a conoscenza dell’accaduto.

“Di Paola deve restituire quei soldi percepiti per una funzione accessoria e della cui attribuzione nessuno dell'assemblea dei soci ha memoria di aver discusso e deciso”, ha dichiarato il sindaco stamattina in conferenza stampa. “Stiamo verificando se si sia fatto pagare dalla società Aeroporti di Puglia la sorveglianza di casa sua. La magistratura verificherà i reati anche un eventuale falso ideologico nei verbali, è probabile che Di Paola non abbia il profilo giusto per candidarsi a sindaco”, ha proseguito.

Nelle prossime ore Di Paola farà giungere una sua risposta alla stampa. Ma già ieri ha accusato il sindaco di affermare cose “non vere”. “Non è possibile che abbia appreso adesso del mio incarico di accountable manager". "L'incarico a me  fu proposto e approvato dall'assemblea dei soci. La stessa assemblea approvò il relativo compenso, sempre all'unanimità ed ad ogni assemblea ha partecipato il Comune di Bari, in quanto azionista, che ha approvato sia la mia nomina sia i compensi sia i bilanci. È tutto agli atti”.

La querelle continuerà e di sicuro rappresenterà il primo atto di una campagna elettorale che ha tutta l’aria di proseguire a suon di rivendicazioni trasversali. Si parlerà poco della Bari che verrà e molto della Bari che fu. Il primo round è appena iniziato.

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