Vandalismo, Petruzzelli: “Che fine ha fatto la promessa di Alfano?”
Il candidato sindaco: "Il ministro promise l'arrivo di 146 unità di polizia ma nessuno ha visto niente. Investire in sicurezza e istruzione è la via d'uscita"
Continua il dibattito promosso da Bari Today sui recenti di fatti di cronaca legati ai furti e ai numerosi atti di vandalismo che hanno toccato il capoluogo regionale soprattutto durante il mese di agosto. Oggi ascoltiamo Pietro Petruzzelli, candidato sindaco nel Partito Democratico. “Questi episodi di vandalismo o teppismo rappresentano un fattore di profonda insicurezza sociale, che incide sulla paura percepita dai cittadini, ma è anche bene ricordare che sono purtroppo diffusi nelle più importanti città italiane, segno inequivocabile di come oggi esista un problema di educazione al bene comune che attraversa non solo la nostra città”.
Per Petruzzelli è necessario rinforzare la presenza delle forze dell’ordine per le strade perché solo “la vigilanza consente di poter prevenire situazioni di mero teppismo”. “Che fine ha fatto la promessa del ministro Alfano che annunciò l’arrivo entro settembre di 146 nuove unità di forze di Polizia? – si domanda - . Ci rendiamo conto che i proclami sono più semplici e che la questione Imu sta impegnando ogni sforzo di questo governo, ma sulla sicurezza serve un impegno preciso e coerente”.
Per il consigliere comunale che ha deciso di lanciarsi nella corsa a primo cittadino, la chiave di volta per una inversione di rotta radicale non può che essere quella incentrata sull’istruzione. “Occorre investire su un serio lavoro educativo, profondo oserei dire, che parta dalle scuole e veda coinvolte anche le istituzioni governative: occorre trasferire il concetto che deturpare un bene pubblico significa arrecare un danno alla collettività, alla propria famiglia, a se stessi”, spiega Petruzzelli. “Finora probabilmente non siamo stati incisivi come avremmo dovuto essere - prosegue-. Ma questa è una sfida che si vince soprattutto insieme alle famiglie e a tutti i soggetti educativi del territorio”.
“Allo stesso tempo - conclude Petruzzelli - occorre che i cittadini si assumano la propria parte di corresponsabilità denunciando chi maltratta e chi deturpa la nostra città”.