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L'ipotesi di rivedere il Pnrr fa infuriare Decaro: "Sindaci pronti a fare la rivoluzione"

L'intervento del primo cittadino e presidente Anci ad un incontro della Cgil nel teatro Piccinni di Bari: "Non credo che possano togliere i soldi per poi perdere quei vincoli giuridici che ci sono"

"Quando sento dichiarazioni rispetto alle modifiche del Pnrr non so a che cosa si riferiscano. I 40 miliardi che riguardano gli enti locali e il resto delle attività dei Comuni sono stati tutti assegnati, non sono soltanto impegni nei confronti dei nostri concittadini, ma anche vincolanti dal punto di vista giuridico": è il commenoto del sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, intervenuto questa mattina ad un appuntamento organizzato dalla Cgil a Bari sul Mezzogiorno e denominato 'Per l'unità e la crescita del Paese', svoltosi nel teatro Piccinni. Lo riporta l'agenzia Dire.

Decaro ha puntualizzato rigettando le ipotesi, ventilate anche dal centrodestra, di chiedere una revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nei prossimi mesi: "Che significa rivediamo il Pnrr? Che perdo quei 75 milioni? Io - ha aggiunto - ho già fatto la gara per individuare i progettisti, i direttori dei lavori e sto pubblicando le particelle che saranno espropriate, non credo che possano togliere i soldi per poi perdere quei vincoli giuridici che ci sono, oltre agli impegni che ho preso con la mia città".

"Se qualcuno pensa di toglierci" le risorse del Pnrr "noi sindaci faremo la rivoluzione", ha proseguito Decaro. "Al Sud la classe dirigente c'è - aggiunge - noi abbiamo ottenuto le risorse e le dobbiamo spendere. Sento che qualcuno dice di volerle rimodulare. Ricordo a tutti che quando ci hanno tolto i soldi delle periferie tutti i sindaci, indipendentemente dalla posizione geografica, dalla dimensione dei Comuni e dalle idee politiche, hanno fatto fronte comune contro quel governo. I soldi per i Comuni non si toccano".

Tra i vari interventi era atteso anche quello del segretario generale Cgil, Maurizio Landini, che ha fatto anche il punto sulla crisi legata all'energia e alla guerra in Ucraina: "Con i rincari delle bollette siamo davanti ad una situazione che sul piano sociale rischia di esplodere. Stiamo chiedendo anche a questo governo - ha ricordato - di fare degli interventi urgenti, non possiamo aspettare. Stanno parlando di un nuovo decreto da fare, secondo noi deve contenere delle operazioni molto precise. C'è una quantità di extraprofitti che le imprese hanno fatto in questi mesi che non posso essere lasciati nelle tasche delle imprese, ma devono essere redistribuiti ai cittadini, lavoratori e pensionati, per aumentare quello che hanno in tasca per fare la spesa, pagare le bollette, per reggere".

Landini ha parlato anche del Sud e delle prossime settimane in vista delle Elezioni Politiche del prossimo 25 settembre: "Siccome siamo - ha dichiarato - nel pieno di una campagna elettorale, vogliamo rimettere al centro temi che sono spariti, come il futuro del Mezzogiorno, il lavoro che non deve essere precario, non si deve essere poveri lavorando, intervenire sui salari e combattere le diseguaglianze. Questi sono i temi che non riguardano solo il Mezzogiorno. La situazione - ha rilevato - è insostenibile, la gente non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese".

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