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Fallimento AS Bari: colpo di scena nel Consiglio di ieri

Al primo Consiglio Comunale dal rientro agostano, viene ritirata in ballo, con grande sorpresa della maggioranza, la questione relativa al fallimento del Bari. A breve la risoluzione

Un colpo di scena degno dei migliori film thriller: ieri, in occasione del primo Consiglio Comunale dopo il rientro dalle ferie, con grande sorpresa dalla maggioranza, si è tornati a parlare del fallimento del Bari Calcio. Se ne sarebbe dovuto discutere la prossima settimana vista l'assenza del sindaco Emiliano, fuori per impegni istituzionali, e invece l'opposizione di centrodestra ha deciso di sorprendere tutti presentando la richiesta di una risoluzione urgente sul contenzioso che vuole il club di via Torrebella debitore nei confronti del Comune di una cifra pari a circa 1,2 milioni di euro rateizzabili. L'accordo prevede la rinuncia da parte del Comune di tutti gli interessi maturati, eccezion fatta per quelli legali. Una condizione, questa, che ha fatto storcere il naso alla maggioranza per via dei privilegi troppo accentuati offerti al club biancorosso. E allora, chiesta una pausa di riflessione per riprendersi dallo 'shock' procurato dalla proposta del centrodestra, i consiglieri di centrosinistra hanno deciso per il buon senso, ossia per l'indicazione orientativa verso la sottoscrizione dell'accordo. Non prima, però, di aver assistito all'uscita dall'aula di alcuni 'sorvegliati speciali', primo fra tutti Antonio Matarrese. Il consigliere della Puglia prima di Tutto, infatti, ha deciso di lasciare l'aula al momento della decisione per non scuotere la serenità dell'ambiente ricordando, inoltre, che "il calcio unisce e non divide", monito lanciato prima della sua uscita di scena relativamente alla questione del procedimento di decadenza dal Consiglio per via delle sue numerose assenze non giustificate. A seguirlo a ruota sono stati Mariella Santacroce della Lista Emiliano, nipote dell'imprenditore Di Bartolomeo, e Pietro Petruzzelli del Pd, assente in aula semplicemente per dissenso nei confronti dei termini della transazione. Tutti gli altri, però, sono restati al loro posto, in barba a quanto accaduto lo scorso 7 luglio quando il sindaco Emiliano portò in Consiglio, anche lì un po' a sorpresa, la bozza di transazione scatenando le proteste dell'intero centrodestra che reagì con l'uscita in blocco dall'aula, evento che portò al non raggiungimento del numero legale per effettuare la votazione. Si va, quindi, verso la risoluzione di questa annosa vicenda che si protrae dal 28 aprile scorso. Ormai pare essere solo una formalità, anche perchè qualsiasi soluzione differente ci pare decisamente improbabile: immaginate cosa significherebbe il fallimento del Bari a campionato in corso?

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