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Fondazione Petruzzelli, Emiliano risponde a Vendola

In una nota diffusa nel pomeriggio il sindaco, in qualità di presidente della Fondazione, risponde punto per punto alle dichiarazioni fatte dal presidente delle Regione Puglia nelle interviste comparse oggi sul alcuni quotidiani locali

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Emiliano alle dichiarazioni del presidente della Regione Nichi Vendola comparse questa mattina su alcuni quotidiani locali, in merito alla vicenda del commissariamento del teatro Petruzzelli. In una nota diffusa nel pomeriggio, Emiliano, in qualità di presidente della Fondazione, ha ribattuto punto per punto alle affermazioni di Vendola, soffermandosi in particolare sulla questione delle stabilizzazioni dei dipendenti e sulle presunte "gravi irregolarità" nella gestione dell'ente. Questo il testo completo della lettera di Emiliano:

"Caro Presidente,

oggi mi dai la possibilità di chiarire a te, pubblicamente, una serie di punti fondamentali che riguardano la gestione del Petruzzelli. Ripartendo dai fatti.

Cominciamo dalla tua affermazione “La fondazione Petruzzelli è stata gestita senza chiarezza relativamente al suo piano industriale e alle risorse disponibili”.

Come ben sai, il consiglio di amministrazione traccia le linee di indirizzo stabilendo e garantendo le risorse erogate dagli enti fondatori. Il sovrintendente le fa proprie e presenta il piano industriale (bilancio preventivo) al cda, che poi lo valuta ed approva. Nei sette anni in cui sono stato presidente della Fondazione questo iter è sempre stato rispettato, validato dal voto del cda e certificato dai revisori dei conti.

Il problema è sorto nel momento in cui, con la riapertura del Teatro Petruzzelli, è stato necessario stabilire fondi certi e adeguati per garantire la programmazione lirico-sinfonica.

Le risorse stanziate dal Ministero, dalla Regione Puglia e della Provincia di Bari non sono state nè adeguate (basta paragonarle ai contributi che ricevono tutte le altre fondazioni italiane) né sufficienti a realizzare una stagione artistica di alto profilo che comunque, con enormi sforzi da parte del Comune, abbiamo garantito.

Per la precisione, da quando è riaperto il Petruzzelli, quindi dal 2009, mancavano 4 milioni di euro per garantire il completamento della stagione annuale.

Lo sai Presidente come abbiamo fatto sinora ad andare avanti? Facendo lavorare le masse artistiche 6 mesi l’anno e coprendo la differenza con un contributo straordinario del Comune di Bari, che per questo ha sacrificato tutti i fondi destinati alla cultura. Ma la città ha sostenuto questo sforzo per consentire ai baresi di riappropriarsi di quello spazio per troppi anni negato alla musica e alla lirica.

Per il 2011, ho quindi richiesto agli enti fondatori certezza in merito alle risorse da destinare al Petruzzelli. E ho chiesto anche che queste somme fossero adeguate alle esigenze minime di un grande teatro come il nostro. Purtroppo, ancora una volta, nessuna certezza è giunta da parte del Ministero, della Provincia, come pure della Regione da te guidata (mi fa paradossalmente piacere che per la prima volta anche tu “lamenti” la mancanza di chiarezza sulle risorse disponibili!).

Da qui il mio primo grido di allarme, ancor prima della nomina del Sovrintendente.

E arriviamo al secondo punto: a gennaio è scaduto dopo 4 anni il mandato di Giandomenico Vaccari e dei componenti del cda. Il Sovrintendente per statuto è una figura indispensabile.

La mancata nomina di quest’ultimo da parte del nuovo consiglio di amministrazione insediatosi il 30 gennaio 2012 (con l’ingresso dei due nuovi componenti Laterza e Filipponio) ha determinato la “grave irregolarità” che è alla base della procedura di commissariamento.

Quindi, Presidente, non confondere le idee ai cittadini che ti leggono: le irregolarità di cui parla il Ministro non attengono a una presunta cattiva gestione dell’ente, o ad assunzioni poco chiare o illazioni simili, ma riguardano esclusivamente la mancata nomina del Sovrintendente da parte del nuovo cda.

E se questa nomina non è stata fatta è perché i due consiglieri nominati dal ministero, Filipponio e Laterza, hanno chiesto discontinuità, con l’avvallo dei rappresentanti della Provincia e della Regione Puglia, senza mai nemmeno proporre un nome alternativo a quello di Vaccari.

Sottolineo che la posizione del tuo rappresentante in seno al cda della Fondazione sarebbe stata determinante per il raggiungimento di una maggioranza all’interno dell’organismo. Sarebbe bastato quel singolo voto ad assicurare il  regolare funzionamento dell’ente. Questo non è accaduto, la Regione Puglia da te rappresentata ha scelto di mandare in tilt il cda del Petruzzelli allineandosi con la linea di discontinuità espressa dai neo-nominati Laterza e Filipponio.

C’è poi un’altra questione da chiarire e riguarda l’Orchestra.

Con candore oggi affermi che è necessario un concorso europeo per scegliere i musicisti.

Ti rispondo che è dal 2008 che la Fondazione Petruzzelli scrive al Ministero chiedendo le autorizzazioni per avviare le procedure di assunzione dei professori d’orchestra attraverso concorso pubblico.

Quell’autorizzazione non è mai arrivata, quindi il Sovrintendente ha dovuto procedere con contratti a chiamata, precari e legati alle singole rappresentazioni in cartellone.

Molti maestri, per l’onore di suonare nel Petruzzelli, hanno lasciato incarichi a tempo indeterminato presso l’Orchestra della Provincia di Bari. Nonostante la precarietà e l’incertezza, questi straordinari professionisti sono oggi il cuore di un’Orchestra di altissimo livello, apprezzata nel mondo, come ha testimoniato il grande maestro Lorin Maazel.

Un ultimo passaggio in merito alle controdeduzioni da inviare al Ministero sulla procedura di commissariamento: tale atto è di competenza esclusiva del cda. Tra i punti all’ordine del giorno del 28 febbraio c’era proprio la discussione sulle controdeduzioni, ma a quel consiglio di amministrazione 4 rappresentanti su 7 non si sono presentati. E tra questi mancava proprio la Regione Puglia.

Ho riconvocato per domani, 1 marzo, il cda, anche perché ci sono adempimenti tecnici e urgenti da definire che, ove non risolti, comporterebbero responsabilità patrimoniali dei consiglieri nei confronti della stessa Fondazione.

Presidente, tu hai interpretato come uno schiaffo le mie affermazioni dei giorni scorsi. Così non è stato. Ti invito a metterti nei miei panni, dopo le estenuanti battaglie per la riapertura del Petruzzelli e dopo gli investimenti straordinari sostenuti dai baresi per renderlo un’eccellenza del Sud e del Paese, e ad immaginare cosa si prova nel vedere un simbolo della rinascita di Bari nuovamente a rischio per beceri motivi politici.

Visto che non hai mai voluto parlare di questa vicenda con me, nonostante le mie reiterate richieste, ma hai scelto di farlo oggi per via mediatica, credo sia opportuno ribadire a tutti i pugliesi che il destino del Petruzzelli è comunque nelle nostre mani di pubblici amministratori.

Ed io non mi stancherò mai di cercare la soluzione migliore nell’interesse del Teatro Petruzzelli e della città di Bari, una soluzione che chiarisca tutti i tuoi dubbi, qualora ne avessi ancora, con numeri e “fatti” alla mano".
 

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