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“IL LAVORO NON E’ UNA MERCE”, Blocco Lavoratori Unitario in campo per i lavoratori Amica

Il responsabile del sindacato BLU: “Con la nostra proposta si porrà un freno al declassamento dei lavoratori”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

“Il lavoro non è una merce”, con questa celebre frase di Ezra Pound il Blocco Lavoratori Unitario ha espresso il proprio appoggio ai dipendenti dell’Amica, la società di raccolta rifiuti, un tempo municipalizzata, cui il 30 settembre scadrà l’esercizio provvisorio stabilito dal curatore fallimentare. Gli striscioni di BLU, sindacato nato in seno a CasaPound Italia, sono stati affissi a Foggia, presso la sede dell’azienda, e a Modugno (Ba) nei pressi dell’Amiu Bari. La decisione degli operai foggiani di riunirsi in assemblea permanente è giunta nella tarda serata di mercoledì, a seguito della rottura dell’ennesimo tavolo di trattativa tra i sindacati di Amica e Daunia Ambiente, il Comune di Foggia e l’Amiu Bari.

Giorgio Capone, responsabile regionale di BLU, interviene sulla vicenda dichiarando che “in una situazione di forte disagio per la città di Foggia e di assoluta incertezza per i dipendenti delle aziende coinvolte, il referendum proposto dopo l’ultima riunione in Prefettura, conclusa in piena notte, offre ai lavoratori una possibilità di scelta finora negata. La proposta avanzata da BLU, attraverso dipendenti Amica presenti all’incontro, garantisce l’assunzione dei lavoratori con un contratto di 32 ore settimanali e pone un freno alla riduzione di livello richiesta dai vertici dell’Amiu, bloccando le qualifiche al gennaio del 2004”.

“La vicenda Amica – continua Capone - in passato ha palesato la cattiva amministrazione e lo sperpero di risorse pubbliche da parte delle amministrazioni, in questo caso il Comune di Foggia, e oggi è simbolo della mercificazione del lavoro che sta colpendo centinaia di aziende in tutta Italia, minando i diritti base dei lavoratori italiani. Il Blocco Lavoratori Unitario – conclude Capone – non percorrerà strade che conducono ad accordi deleteri per i dipendenti, e non cederà ai ricatti che il mondo imprenditoriale intende imporre, sfruttando una crisi economica strutturale creata ad arte per mettere in ginocchio l’economia del Paese”.

 
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