Inchiesta sanità, Vendola: "Se condannato lascio la politica"
La sentenza del processo con rito abbreviato a carico del governatore rinviata al 31 ottobre. E Vendola annuncia: "Una condanna segnerebbe un mio congedo dalla vita pubblica"
La sentenza a carico del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di abuso di ufficio in relazione ad un concorso da primario di chirurgia toracica al San Paolo, si conoscerà il prossimo 31 ottobre. Oggi, nel corso dell'udienza preliminare del processo con rito abbreviato (chiesto dallo stesso Vendola, ndr), l'accusa ha chiesto per il governatore la condanna ad un anno e 8 mesi. Stessa pena chiesta per Lea Cosentino, l'ex manager della Asl di Bari, coimputata con Vendola.
In attesa di conoscere la decisione del giudice, il governatore ha fatto sapere che in caso di condanna lascerà la vita pubblica. La dichiarazione, rilasciata ai giornalisti, è stata poi rilanciata dallo stesso Vendola sui suoi profili Facebook e Twitter. "Una sentenza di condanna, sia pure relativamente ad un concorso in abuso d'ufficio, per me sarebbe un punto di non ritorno, segnerebbe un mio congedo dalla vita pubblica. Ma una sentenza ispirata a verità e giustizia credo che restituirà a me quello che mi è dovuto, cioé la mia totale innocenza".
LA VICENDA - Nel processo in corso, la Procura contesta a Vendola di aver istigato 'lady Asl' a riaprire i termini per la presentazione delle domande per accedere al concorso da primario, con l'obiettivo - ritiene la pubblica accusa - di assicurare l'assunzione quinquennale a Paolo Sardelli, poi risultato effettivo vincitore del concorso.