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Sanità, il Consiglio dei ministri impugna la legge sulle residenze sanitarie

Su proposta del ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, il Consiglio dei ministri ha presentato ieri il ricorso alla Corte costituzionale contro la legge regionale sulle residenze socio-sanitarie assistenziali

Dopo la recente bocciatura da parte della Consulta della legge regionale sui contratti di consulenza, ennesimo ricorso del governo nazionale contro una legge approvata dalla Regione Puglia. Questa volta il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per i rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, e con l'appoggio dei ministeri dell'Economia e delle Finanze, della Salute e dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, ha deciso di impugnare la legge regionale sulle residenze sanitarie e socio-sanitarie assistenziali.

Nelle intenzioni dell'amministrazione regionale, questa legge, approvata all'inizio di aprile, avrebbe consentito di aprire delle residenze sanitarie assistite in quei comuni in cui il rispetto del Piano di rientro ospedaliero avrebbe comportato la chiusura degli ospedali. Ed infatti la Giunta aveva di recente approvato le delibere per trasformare in Rsa e Rssa gli ospedali di San Marco in Lamis, Spinazzola e Minervino.

Ma il Consiglio dei ministri si oppone, ritenendo che l'apertura di Rsa al posto degli ospedali rappresenti comunque una violazione del Piano di rientro ospedaliero, e da qui la decisione di ricorrere alla Corte costituzionale. Soddisfatta dell'iniziativa l'opposizione regionale, che in questi giorni si sta opponendo all'approvazione della legge sull'Autorità idrica che incorrerebbe, a detta del centrodestra, in un'ennesima bocciatura da parte della Corte costituzionale.

Sulla vicenda è intervenuto anche Gaetano Quagliariello, membro della Commissione Giustizia al Senato e vicepresidente dei senatori Pdl, oggi a Bari per partecipare ad un convegno sul ruolo della polizia giudiziaria nella riforma della giustizia: "Molte leggi della Puglia sono impugnate e la Corte Costituzionale, che non puo' essere accusata di essere prona nei confronti del centrodestra, quasi sempre da' torto alla Regione. Vuol dire che la qualita' della legislazione del centrosinistra, della giunta Vendola, in Puglia e' molto scadente".

Il presidente del gruppo Sel in Consiglio regionale, Michele Losappio, ha invece fatto appello ai sindaci dei vari Comuni pugliesi, che nei giorni precedenti avevano inscenato atti di protesta contro il Piano di riordino regionale e la drastica riduzione dei posti letto nei comuni più piccoli: “Dove sono - scrive Losappio in un comunicato - i sindaci che lasciarono la fascia in Regione oggi che il ministro compie un altro atto di guerra contro i pugliesi e le loro stesse città, cercando di far saltare quelle proposte di riconversione degli ospedali per cui i sindaci si sono battuti? Al di là del groviglio burocratico-normativo l’iniziativa del ministro di attivare ancora una volta la Corte Costituzionale rischia di fermare la riconversione degli ospedali, il passaggio da questi alla sanità nel territorio, i diritti delle popolazioni amministrate da quei primi cittadini".

A Losappio ha replicato Rocco Palese, presidente dei consiglieri Pdl alla Regione Puglia: “Losappio non sa più come nascondere o difendere la devastazione della Sanità vendoliana e si rifugia nel solito disco rotto al quale non crede più nessuno, per cui la colpa è sempre di Fitto. La verità è che la legge in questione altro non era che un’operazione di mera facciata, volta ad addolcire l’amara pillola dei tagli alla Sanità, provocati e voluti esclusivamente da Vendola e dalla sua coalizione".
 

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