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Elezioni Politiche 2018, la sfida di Laforgia (LeU) nel collegio barese "Basta con le disuguaglianze"

L'avvocato penalista corre per la Camera dei Deputati nell'uninominale che comprende il capoluogo: "C'è chi soffia sul vento della paura. Le cose che non vanno dipendono dalle leggi fatte negli ultimi anni"

Il fermento a Sinistra degli ultimi mesi, tra divisioni nel Pd e le convergenze nel progetto che vede come rappresentante di punta Piero Grasso hanno visto transitare protagonisti della società civile in Liberi e Uguali, in vista delle Politiche del 4 marzo. E' il caso di Michele Laforgia, noto avvocato penalista in città, in corsa per la Camera nel collegio di Bari. Una candidatura che aggiunge più pepe alla già incerta contesa elettorale del capoluogo, spostando più a sinistra i temi sul banco: "La giusta causa - spiega Laforgia - è quella di restituire al voto la sua dignità e importanza. E' importante andare a votare per cambiare le cose che non vanno e dipendono in buona parte dalle leggi approvate negli ultimi anni".

Per Laforgia, tra le cause vi sarebbero le politiche sbagliate del governo, in particolare su istruzione, immigrazione e lavoro: "Sono aumentate le disuguaglianze - afferma -, ad esempio grazie alla Buona Scuola e al Jobs Act, per non parlare della legge Bossi-Fini che ha riempito il Paese di immigrati irregolari perchè da noi non si può arrivare regolarmente. Chi fugge per fame o scappa dalla guerra è costretto ad arrivare in maniera clandestina con i barconi senza possibilità di ricevere assistenza in partenza e dovendo essere salvato in mare, per poi passare un periodo di irregolarità, spesso molto lungo, in attesa che qualcuno ne vagli la posizione".

Ed è proprio l'immigrazione, collegata alla sicurezza, tra i temi principali di questa campagna elettorale: "Il senso di insicurezza e il tasso di criminalità non dipendono dagli immigrati ma dalle leggi. Avverto comunque un clima particolare alimentato da chi soffia sul vento della paura, a causa di alcuni schieramenti politici. Il candidato presidente di centrodestra della Lombardia, ad esempio ha affermato di voler tutelare la 'razza' bianca aumentando addirittura i consensi. Questa deriva ha una storia antica, ovvero quella della sicurezza che può essere garantita in modo repressivo, ricorrente durante le competizioni elettorali in cui si torna a parlare anche di carceri e detenuti. In termini di sicurezza è invece importante incidere sui tassi di recidiva, per evitare che le persone tornino a delinquere".

Sul fronte dell'economia, Laforgia chiede più attenzione per il Mezzogiorno: "Il Sud - rileva l'esponente di LeU - è progressivamente abbandonato, lo dicono numeri e statistiche. Le risorse destinate al Meridione sono inferiori rispetto al Nord, perché c'è un difetto di rappresentanza. Questioni come Ilva e Xylella, se fossero avvenute in altre Regioni, avrebbero avuto una risonanza nazionale e invece siamo stati lasciati soli a risolvere problemi importanti e difficili".

La gara per il seggio uninominale barese, in ogni caso sarà serrata: "Io ago della bilancia del Collegio? Mi sento più bilancia che ago - risponde Laforgia - . Bisogna cominciare a ragionare non più rispetto ai concorrenti ma agli elettori. Ho impressione che la città non si riconosca granché nel ceto politico e nella proposta politica offerta. Nessuno può dire come andranno le elezioni del 4 marzo. Spero che questa offerta sia importante per tutti. Si deve ricominciare a votare per le persone".

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