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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Oncologico, il Consiglio regionale chiede dimissioni del Comitato di indirizzo e verifica

La decisione presa all'unanimità, in attesa di approfondire la situazione della struttura nell'ambito dei lavori della III Commissione. Emiliano: "Buchi di bilancio consistenti, struttura che non rende per quello che dovrebbe"

La situazione dell’IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari all'esame del Consiglio regionale pugliese. Le problematiche della struttura barese saranno analizzate nell'ambito dei lavori della III commissione consiliare, con la presenza degli interessati e  del management dello stesso istituto. Intanto, l'assise di via Capruzzi, con una mozione approvata oggi all'unanimità, ha invitato alle dimissioni i componenti del Comitato di indirizzo e verifica (CIV)  e il direttore generale dell'Oncologico.

E' stata trasformata così, su proposta del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la mozione originaria presentata dal Movimento 5 stelle che chiedeva di revocare i componenti del Civ "per la sistematica omissione di controllo sull'attività della Direzione strategica che perdura a tutt'oggi da almeno tre anni". In aula la capogruppo pentastellata Antonella Laricchia ha elencato una serie di disfunzioni che hanno contraddistinto la gestione dell’istituto negli ultimi tempi, nonostante  le certificazioni di qualità ottenute dal ministero nel 2014 per la ricerca e dall’OECI (Organisation of European Cancer Institutes). Nel corso della discussione, il capogruppo di Oltre con Fitto, Ignazio Zullo, ha invitato ad un ragionamento più ampio e organico sugli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) e sulla distribuzione delle risorse, mentre il presidente della terza commissione, Giuseppe Romano (Pd) ha respinto l'ipotesi dell'accorpamento dell'Oncologico con il Policlinico o della fusione dello stesso con il "De Bellis" di Castellana Grotte.

A riassumere i punti salienti della questione il presidente della giunta Emiliano. “L’Oncologico – ha chiarito Emiliano – non rende per quello che dovrebbe con buchi di bilancio consistenti”. Uno dei motivi principali - ha detto ancora - è quello della situazione di paralisi in cui versa il CIV, sui cui ha avuto luogo a suo tempo “uno studio accurato  della vecchia politica per riciclare vari personaggi”. Il presidente ha stigmatizzato anche l’utilizzo da parte dell’Oncologico dei fondi ministeriali finalizzati alla ricerca scientifica per esigenze assistenziali.  Emiliano ha poi fatto riferimento all'impossibilità, da parte del Consiglio regionale, di revocare il Civ, avanzando invece "l'unica soluzione compatibile con il regolamento", ovvero le dimissioni spontanee da parte dei membri del Civ, per consentire "al Governo e alla Regione di riprendere il controllo di questa vicenda".
 

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