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Pace fatta con Fitto, Schittulli possibile candidato sindaco?

L'oncologo barese smentisce l'ipotesi, ma oggi il suo nome è in cima alla lista dei moderati

Schittulli non lascia lo scranno più alto della Provincia di Bari. Rinuncia alla sfida della Camera e riceve la benedizione ufficiale per essere uno dei più probabili candidati sindaco di Bari. Ovviamente del centrodestra. E’ questo in sintesi il bilancio finale degli Stati Generali del movimento politico capitanato dall’oncologo barese, svolti ieri pomeriggio in un noto albergo di Palese. In platea presente il sindaco Michele Emiliano,  il segretario cittadino del PdL Luigi D’Ambrosio Lettieri e  il consigliere regionale di Fli Gianmarco Surico. Nel suo intervento Schittulli ha spaziato tra vari temi: dalla legge elettorale da riformare fino all’importanza della creazione di una città metropolitana dai confini estesi (da Margherita di Savoia fino a  Fasano, ndr) affinché Bari diventi per davvero "una città-regione capace di potersi misurare con l’attrattività economica e culturale dimostrata da altri poli urbani importanti come Milano e Roma".

Ma nei corridoi attorno alla sala convegni il brusio dei suoi sostenitori riguardava il tema della candidatura. Raffaele Fitto ha deciso di riappacificarsi con l’oncologo barese dopo le frizioni che connotarono le ultime amministrative, con il PdL infuriato per la scelta di Schittulli di voler far correre da solo il suo partito sganciandosi dalla coalizione. Una scelta che determinò la perdita di alcuni municipi e mise in bilico la possibilità di poter continuare a collaborare con il partito di Berlusconi.  L’attuale numero uno di via Dalmazia è considerato l’unico capace di poter attrarre un fronte vasto di consenso nel campo dei moderati. Anche se a domanda precisa chiosa: "Che qualcuno oggi pensi a me come candidato sindaco di Bari città metropolitana o presidente della Regione Puglia mi onora, ma non mi innamora". Parole di circostanza, che dimostrano come non si sia deciso ancora nulla. Ma è impossibile non leggere come un chiaro segnale di distensione le parole di apprezzamento dell’oncologo nei confronti dell’ex ministro per i Rapporti con le Regioni: "Rimarrò a lavorare con i moderati per un progetto alternativo alla sinistra e a fianco di chi mi ha sollecitato a questo impegno, l’amico Raffaele Fitto".

Vedremo cosa succederà. Di certo, sussurrano nei corridoi alcuni adepti del movimento Schittulli, il presidente della Provincia non rimarrà ad aspettare che il PdL si ricompatti al proprio interno per lanciare la sua candidatura. L’asse fittiano in terra di Bari è maggioritario, ma non ha numeri tali da poter dormire sonni tranquilli. In molti chiedono le primarie per comprendere gli effettivi pesi. I nomi che si rincorrono vanno da Mario Ferrorelli, presidente della circoscrizione Murat, al consigliere comunale Marcello Gemmato passando da Filippo Melchiorre (area ex An) e dal consigliere regionale Massimo Cassano. Schittulli potrebbe mettere d’accordo tutti, soprattutto in ragione della stima goduta in ambienti democristiani. La partita è aperta. Ma per il centrodestra ogni giorno perso a tergiversare potrebbe costare molto caro.
 

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