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Pagamenti strutture psichiatriche, le associazioni: “Vogliamo ristabilire chiarezza e tutelare la dignità dei lavoratori del settore”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Le Cooperative impegnate nel settore della riabilitazione psichiatrica, aderenti alla Legacoop Puglia, Confcooperative - Federsanità, A.G.C.I., e la Fondazione EPASSS - ACLI, rigettano con sdegno ogni accusa di un presunto "business a danno dei malati di mente" e di qualsivoglia irregolarità nell'applicazione delle normative, regolamentari e contrattuali della Regione Puglia e della ASL Bari. Nessuno spreco, nessun business, nessun interesse privato!

Tali Enti Gestori NON applicano alcun sistema remunerativo delle prestazioni sanitarie e psichiatriche che possa definirsi "vuoto per pieno" e invece hanno attuato negli anni leggi e regolamenti nazionali e regionali, e in particolare a far data dall'entrata in vigore del Regolamento 11 e degli Accordi Contrattuali conseguenti. Il corretto sistema di fatturazione in esso previsto, sulla base di tariffe definite dalla Regione Puglia, e da questa mai aggiornate come pure previsto nello stesso Regolamento, non lascia adito a dubbi o interpretazioni in nessuna delle sue parti. Infatti si tratta di un sistema di riconoscimento della remunerazione di prestazioni e dell'organizzazione del lavoro univoco (sia per strutture pubbliche che private); le strutture degli Enti Gestori sono di fatto parte integrante del servizio pubblico, da esso dipendono per ciò che riguarda l'invio dei malati e con esso collaborano per la individuazione dei progetti riabilitativi individualizzati dei pazienti, ad esso danno la propria disponibilità 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno! Per alcune di queste strutture si tratta di una storia ultratrentennale!!!

Proprio per tale caratteristica di servizio pubblico, il Regolamento prevede da parte delle ASL pugliesi sia la definizione di un tetto massimo di prestazioni (ad es. il servizio da offrire ad un numero massimo di 14 utenti, impropriamente definiti posti-letto, per 24 ore al giorno), in base al fabbisogno territoriale, annualmente individuato, dagli organi pubblici che gestiscono l'invio degli utenti, cioè i Centri di Salute Mentale, sotto la supervisione del Dipartimento di Salute Mentale di ciascuna ASL. Qualora tale tetto massimo di prestazioni non venga raggiunto, il Regolamento prevede la riorganizzazione del servizio e una riconversione programmata delle prestazioni, e quindi un diverso impegno dei lavoratori ad esse destinate, sempre sotto il controllo sanitario del CSM territoriale.

Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad una inopinata iniziativa, da parte della ASL Bari, che unilateralmente mette in discussione la vita di tali Enti Gestori, il posto di lavoro di centinaia di esperti professionisti e il servizio pubblico da essi offerto a centinaia di pazienti, con la sospensione della liquidazione delle fatture mensili previste dal Regolamento.

Le Cooperative e la Fondazione EPASSS non possono reggere l'urto di un simile tradimento! Non ci sono fondi occulti, non ci sono riserve, tipiche dell'imprenditorialità privata, che possano consentire la continuazione del servizio in assenza della remunerazione delle prestazioni,

Per scongiurare tutto ciò, le Cooperative aderenti a Legacoop, Confcooperative - Federsanità, AGCI e la Fondazione EPASSS - ACLI chiedono la urgentissima convocazione di un tavolo istituzionale da parte della Regione Puglia e della ASL Bari, aperto a tutti gli altri enti gestori e alle forze sindacali dei lavoratori del settore, per garantire l'aggiornamento delle tariffe ai Regolamenti in vigore e definire la corresponsione degli arretrati, l'assolvimento di tutti gli obblighi contrattuali della ASL Bari e rivedere, qualora lo si ritenga opportuno, le disposizioni normative e regolamentari per l'adeguamento delle prestazioni e delle relative remunerazioni, per rispondere con servizi sempre più qualificati e adeguati ai nuovi bisogni di salute mentale delle cittadine e dei cittadini pugliesi.

 

Questo è stato fatto in questi anni, in ossequio alla normativa e ai Regolamenti Regionali, agli Accordi Contrattuali sottoscritti! Quindi nessuno spreco, nessun presunto vuoto per pieno!!!

 

Le numerose visite ispettive nelle strutture, attuate da anni dagli organi di controllo e di indagine deputati, non hanno mai registrato alcun disservizio nei confronti dei malati di mente ed anzi hanno rilevato la qualità dei servizi offerti!

Pertanto, gli enti gestori non hanno mai avuto nessuna preclusione per accertamenti, controlli e verifiche da parte delle Autorità.

Proprio per questo chiedono con fermezza anche rispetto per la loro credibilità e la loro stessa vita avendo offerto la loro abnegazione al Servizio Sanitario Regionale nella provincia di Bari in oltre 30 anni di attività; rispetto per la professionalità degli operatori che sulla frontiera scomoda della gestione della malattia mentale hanno dedicato la propria vita e i propri ideali; rispetto per tutti quelle centinaia di pazienti che, nel corso dei decenni, hanno raggiunto, grazie a tali servizi, un adeguato equilibrio psichico, e in molti casi la piena salute mentale; rispetto per tutte quelle famiglie che, incuranti dello stigma e della paura che la malattia mentale ancora oggi genera, hanno collaborato con questi servizi, offrendo tutto il loro amore, e hanno potuto riabbracciare i loro familiari nel calore della propria casa.

Ci sono solo centinaia di lavoratori con le loro famiglie che non potranno ricevere il loro stipendio, o che avranno davanti lo spettro del licenziamento (da parte dei soggetti che saranno costretti a cessare la loro attività), decine di fornitori che non consegneranno il vitto e i materiali per la vita normale di una casa, numerosi proprietari di immobili che non riceveranno più l'affitto a loro dovuto, come previsto dalle tariffe regionali, ma soprattutto centinaia di malati di mente che non solo non riceveranno le cure riabilitative a cui hanno diritto, ma soprattutto si ritroveranno senza alcuna speranza di futuro per la loro vita.

In Puglia, l'attuazione della Legge 180 ha avuto da sempre la specificità articolata, complessa ed efficace di avvalersi di una stretta collaborazione tra organismi sanitari pubblici e soggetti del Terzo Settore; in primo luogo gli Enti Gestori, che hanno indetto la Conferenza Stampa, hanno garantito sino ad oggi prestazioni professionali di riabilitazione psichiatrica di elevata qualità per la salute mentale, l'inserimento sociale e lavorativo, la progressiva autonomia dei soggetti portatori di sofferenza psichiatrica e delle loro famiglie.

 

 

 

 

 

 

 

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