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Petruzzelli, è scontro aperto. Godelli: "Mai visto un verbale in sei anni"

Dopo le dichiarazioni del presidente Vendola, anche l'assessore regionale al Mediterraneo attacca sulla trasparenza della gestione. Intanto l'ultima riunione del Cda, prevista per questa mattina, è saltata a causa della decisione di quattro consiglieri di non partecipare. E da Roma si attende il nome del commissario

Il dibattito politico intorno alla vicenda del Petruzzelli si fa sempre più animato. Mentre da Roma si attende il nome del commissario che dovrà rimettere a posto i conti della Fondazione, e i lavoratori della Cgil preannunciano l'occupazione del teatro, il botta e risposta tra la Regione e il presidente della Fondazione Michele Emiliano non si arresta.

Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal governatore Vendola ad alcuni quotidiani locali, e la relativa replica di Emiliano, nella discussione entra anche l'assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, per sei anni nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Petruzzelli, attaccando la gestione di Emiliano, ancora una volta, sul punto della trasparenza.

"Il Presidente Vendola - si legge nella nota diffusa ieri dall'assessore - ha parlato di irregolarità nella gestione del Petruzzelli. Io credo di averle tante e tante volte rese pubbliche, attraverso la stampa e le tv. Ma voglio ricordarle, seppure in breve. Faccio qualche esempio, per farmi comprendere. In sei anni di partecipazione al Cda mai un verbale di riunione è stato reso noto agli stessi consiglieri. Mai abbiamo avuto modo di sapere con certezza i costi specifici di ciascuna produzione artistica, mai abbiamo avuto un resoconto analitico relativo alle assunzioni, ai contratti in essere. Mai, dico mai, abbiamo saputo con che criterio venissero effettuate le stesse assunzioni, anzi posso affermare che non ho mai ottenuto di sapere quante persone lavorassero per la Fondazione".

Poi Silvia Godelli passa appunto ad affrontare l'altra questione spinosa, ovvero quella relativa alle assunzioni e alle stabilizzazioni:  "Oggi chiedo: se la pianta organica ufficiale è di 171 unità, quanti sono veramente i lavoratori che hanno in essere dei contratti? Come si motivano, e che costi hanno, i contratti eccedenti la pianta organica? Qual è il costo del personale? Quale è il costo dei singoli contratti? Quante maschere lavorano in teatro? Chi sceglie i lavoratori? Perchè i nomi di chi è stato assunto non compaiono sul sito della Fondazione? Secondo quali criteri sono stati scelti alcuni musicisti da assumere a lungo termine, senza alcuna procedura pubblica? I criteri che vengono utilizzati per le assunzioni sono di natura personalistica? E comunque quali sono? Come mai per anni sono state promesse impossibili stabilizzazioni e assunzioni a tempo indeterminato a centinaia di persone, traendole in inganno?".  "Le domande che ho elencato non sono retoriche, sono autentiche. Non hanno mai avuto risposta fino ad oggi".

Intanto, mentre lo scontro politico non si placa, oggi è saltata anche l'ultima riunione del Consiglio di Amministrazione, a causa della decisione di quattro componenti, annunciata ieri per lettera al ministro Ornaghi, di non partecipare. Alla Fondazione, ormai, non resta che attendere l'arrivo  del commissario, il cui nome dovrebbe essere reso noto oggi dal Ministero dei Beni culturali.

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