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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Piano di riordino bocciato in Commissione, Emiliano: "Il provvedimento non cambia"

Il governatore sul voto contrario del consigliere Pd Campo in Commissione Sanità, che ha determinato la seconda bocciatura del piano. Il parere dell'organismo regionale, tuttavia, non è vincolante

La Commissione regionale Sanità boccia, per la seconda volta, il Piano di riordino ospedaliero. Un 'no' per il quale si sono rivelati determinanti i voti contrari di due consiglieri di maggioranza: Borraccino di Sinistra italiana (che aveva già espresso voto contrario la prima volta) e Paolo Campo del Pd.

“La protesta contro il piano di riordino da parte del Sindaco di Manfredonia ha oggi indotto il consigliere regionale della città a votare in Commissione contro il suddetto piano - commenta sulla vicenda il presidente Michele Emiliano in una nota -  Entrambi chiedevano che le strutture complesse (in pratica l'esistenza dei primariati) fossero rese compatibili con gli ospedali di base, in modo da poter istituire in futuro nuove strutture di tal tipo".

"Purtroppo la legge nazionale, non il piano di riordino, non consente per il futuro agli ospedali di base di istituire nuove strutture complesse, ma al massimo di semplici o dipartimentali assegnate a primari aventi sede in diverse città.  Tuttavia, è stato spiegato in commissione dal dott. Ruscitti, è possibile lasciar sopravvivere le strutture complesse esistenti (anche se l’ospedale è di base) a seguito dell’adozione dell’atto aziendale che opera una ricognizione del fabbisogno decretando la necessità del permanere delle strutture complesse. Questa disponibilità a precisare il piano di riordino anche mediante l’atto aziendale è stata verbalizzata in commissione. È dunque incomprensibile la decisione del consigliere Campo di votare, solo per questa ragione, contro un provvedimento di ben più vasta portata e importanza. Tale voto del consigliere Campo non cambierà nulla del piano di riordino. Le esigenze localistiche, pur apprezzabili, non possono cambiare una legge nazionale che il nostro piano di riordino deve rispettare". 

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