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Sanità, M5S contro il piano di riordino: "Emiliano non doveva firmare, così non ha tutelato gli interessi dei pugliesi"

Conferenza dei pentastellati per illustrare punti deboli e contraddizioni del provvedimento approvato dalla Regione. Nelle prossime settimane in programma un 'Forum della salute' con esperti di settore per formulare proposte di modifica al piano

In una conferenza stampa tenutasi questa mattina nella 'Sala Finocchiaro' del Palazzo della Regione, i portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione Puglia hanno esposto un’analisi del Piano di riordino Sanitario regionale evidenziandone criticità e punti deboli. Secondo i 5 stelle si tratta di un "piano che Emiliano non avrebbe mai dovuto firmare,  mentre avrebbe piuttosto potuto salvare la sanità pugliese impugnando il DM 70, relativamente al blocco assunzionale imposto nel 2004, davanti alla Corte Costituzionale".

I pentastellati sospettano che dietro l'approvazione del piano che ha ridisegnato l'assetto di alcune delle strutture ospedaliere pugliesi vi siano degli intrecci politici che poco o nulla hanno a che fare con la sanità: “Dopo le nostre pressioni  - dichiarano -  abbiamo visto Emiliano fare ricorso contro le Trivellazioni e contro la “Buona Scuola”, viene da chiedersi perché in questo caso abbia preferito piegarsi alle decisioni governative, piuttosto che tutelare gli interessi dei pugliesi. Il sospetto è che Emiliano abbia cercato di assecondare le volontà di alcuni presidenti delle regioni settentrionali primo tra tutti il presidente della Toscana Enrico Rossi, nemico giurato di Renzi e prezioso alleato nella prossima tornata elettorale".
 
"PIANO  CONCEPITO SU BASI ERRATE" - Una delle principali obiezioni dei consiglieri proprio il modo in cui è stato concepito il piano di riordino, definendolo "progettato sulla base di dati finanziari e non sulla domanda di salute del territorio". Un altro punto cruciale è quello riguardante la differenza tra chiusura e riconversione sulle quali si è più volte soffermato il Governatore. “Quando il presidente Emiliano afferma che “non ci sono strutture che chiudono, ma ci sono strutture che vengono riconvertite - affermano - ciò che non ci dice è come verranno riconvertite. In base a quale calcolo di fabbisogno? Così come quando dice che “i servizi non peggioreranno”, ci chiediamo con quale coraggio riesca ad affermare una cosa del genere nel momento in cui sta depotenziando e chiudendo delle strutture senza al contempo potenziare la rete territoriale”. 

AREE VUOTE SENZA ASSITENZA TERRITORIALE  -  I portavoce pentastellati ritegono che il “concentrare per aumentare l’efficienza” di Emiliano comporti esclusivamente la chiusura di ospedali, senza che l'assistenza territoriale sia potenziata, circostanza che crea delle aree vuote. "Una cosa inaccettabile quando si parla di salute - dicono - dal momento che spesso in casi di emergenza la differenza tra la vita e la morte per una persona è direttamente causata dalla distanza dal primo punto di assistenza".
 
"La Puglia - ricordano i consiglieri 5 stelle - paga ancora lo scotto della legge Tremonti che nel 2004 decurtò un ulteriore 1.4% di fondi destinati alla sanità: un dato inquietante se si pensa che la popolazione pugliese è ,maggiore o uguale a quelle di Toscana ed Emilia Romagna, e deve invece affidarsi ad un numero di operatori sanitari tra medici e infermieri ben più basso rispetto alle altre due regioni. 
 
La geografia della sanità pugliese, secondo il M5S, non è stata ridisegnata in maniera congrua: "Il dm 70 prevede un bacino d'utenza regionale da un minimo di 13 U.O. (1 ogni 300 mila abitanti) ad un massimo di 27 (1 ogni 150 mila ab.). Considerato che il bacino dei 5 comuni del nord-barese (Corato, Ruvo, Terlizzi, Molfetta e Giovinazzo) ammonta a 180.000 abitanti, perché non prevedere una pediatria in più nella ASL Bari? Non sarebbe stata certo follia. L'utenza nord-barese pediatrica di Corato, Ruvo, Terlizzi, Molfetta e Giovinazzo è pari a oltre 25.000 bambini. Dove li mandiamo? Tutti al S. Paolo o in mobilità interaziendale a Bisceglie". "il problema - sottlineano i pentastellati . non riguarda solo le unità di pediatria ma anche quelle di cardiologia di cui la stessa area del nord-barese risulta scoperta, poiché tutte sono concentrate tra Bari e sud barese". 

IL "FORUM DELLA SALUTE" - “Se sul piano di riordino sarà possibile intervenire in minima parte - concludono i portavoce del Movimento - vogliamo come abbiamo già fatto per tutta la campagna elettorale e nel caso della problematica della Xylella, restituire la parola agli esperti del settore riaprendo quella porta che Emiliano gli ha chiuso in faccia non condividendo questo piano di riordino con nessuno. Annunciamo pertanto che organizzeremo nelle prossime settimane un “Forum della Salute” alla quale inviteremo medici, infermieri, associazioni di categoria, sindacati e tutti gli addetti ai lavori che vorranno aiutarci a progettare le proposte da portare in Consiglio per cercare di salvare la sanità pugliese e quindi preservare la salute dei nostri concittadini.”
 

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