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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Piano Regolatore, Sannicandro: “Prioritario bloccare l’espansione urbanistica”

L'assessore all'Urbanistica a Leo Palmisano: "Giusto puntare sulla riqualificazione". Capitolo Rossani: "Mancano i soldi, ma è stata scelta una strada difficile da percorrere"

Assessore Sannicandro, dal 1981 ad oggi Bari ha perso oltre cinquantamila abitanti, persone che hanno scelto di trasferirsi nella cintola periferica più vicina alla città. Ma nonostante tutto si continuano a costruire palazzi nonostante anche il mercato vada in un’altra direzione. Perché?

"E’ una contraddizione che ha una causa principe: i meccanismi urbanistici non sono contingenti, ma nascono da programmazioni antecedenti, spesso anche di decine di anni. Dobbiamo dire che se è vero che Bari perde abitanti è anche vero che moltissime persone oggi chiedono di trasferirsi nel capoluogo regionale sia per via dei costi legati ai trasporti sia perché c’è il desiderio di essere il più facilmente interconnessi con la città".

Secondo i dati dell’Agenzia del Territorio, nell’ultimo semestre del 2013 il valore degli immobili baresi decresce (0.4%) ma non come in altri capoluoghi regionali, come Roma (-2.4%) o Milano (-1.1%). Come mai?

"Il mercato immobiliare è in crisi. Credo che nei prossimi mesi la stessa dinamica che sta colpendo i grossi centri urbani investirà anche Bari dove il mercato è pressoché fermo".

Chi ha una seconda casa sfitta non abbassa le pretese e lascia l’abitazione vuota….

"Questo è davvero un grande problema, che stiamo colpendo mettendo a regime una tassazione maggiore. I proprietari preferiscono lasciarla vuota pur di non svalutarla, ma ci rendiamo conto che è una situazione da invertire perché di fatto paralizza il mercato e non permette a chi sta cercando una casa di poterla fittare ad un prezzo sostenibile".

In una recente intervista, il sociologo Leo Palmisano invita a sfruttare l’occasione del prossimo Piano regolatore per iniziare una vera opera di riqualificazione urbana, evitando di continuare a costruire. E’ d’accordo?

"Assolutamente sì ed è la direzione in cui si muove il Documento programmatico preliminare (dpp) al prossimo Piano urbanistico generale (pug). Vogliamo bloccare l’espansione urbanistica prodotta con il precedente piano regolatore Quaroni del 1976. Bari ha bisogno anzitutto di riqualificare le aree dismesse, di interconnetterle tra loro e con i diversi quartieri della città, badando soprattutto a garantire servizi. Ci sono tantissime zone abbandonate: pensiamo all’area di San Giorgio o alla Stanic dove occorre iniziare un lavoro di complessiva rigenerazione".  

Prevedete  un momento di partecipazione? Quando si inaugurerà l’Urban Center?
"Nel team di esperti che si occuperà di coordinare l’azione del piano urbanistico, abbiamo previsto anche la figura di un professionista in processi partecipativi. Vogliamo ascoltare i cittadini e conto entro il mese di novembre di iniziare questa fase di coinvolgimento della cittadinanza attiva aprendo l’Urban Center presso la Sala Murat".

Ha parlato di aree dismesse. Ma il progetto del parco urbano della Caserma Rossani quando verrà cantierizzato? Di fatto è una promessa non mantenuta dell’amministrazione Emiliano.
"Diciamo anche che la Caserma Rossani è lì da diversi anni e che nulla è stato fatto per decenni. Noi abbiamo iniziato a fare un passo in avanti, delineando un progetto tutto rivolto alla creatività giovanile. Il problema è che mancano i soldi per iniziare i lavori. Io ero dell’idea che seguendo la strada del  project financing oggi avremmo avviato il cantiere, ma l’amministrazione ha scelto la strada della raccolta di fondi pubblici e i tempi sono molto lunghi".

Di quanto c’è bisogno?
"Servono circa 40 milioni di euro mentre oggi ne abbiamo a disposizione solo una decina. Ma non possiamo farci nulla, occorrerà aspettare in attesa di tempi migliori".

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