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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Pisicchio (Cd): "La politica del fare, i processi attuativi al centro dell’azione dell’agire e del fare politico”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Per noi la politica è un atto di moralità nel senso di una politica che governa e decide, che assume il linguaggio della verità.

La politica non è un ascensore sociale ma è servizio per realizzare il cambiamento possibile, realistico e ragionevole del proprio territorio di elezione, perché questo diventi attrattivo di visitatori, studiosi, di individui e come tale competitivo.

Noi crediamo che la vera riforma del lavoro "è creare lavoro", solo così si può rispondere alle tante domande di sofferenza che salgono soprattutto dal mondo giovanile.

Se questo è il paradigma culturale a cui ci ispiriamo, proviamo a declinarlo sulla nostra città, ben consapevoli che la politica non può far tutto ma deve occuparsi della "manutenzione straordinaria" del proprio territorio.

Pochi temi ma essenziali e decisivi per una visione realistica e futuribile della città:

  • La cucitura tra la vecchia e la nuova città
  • Il rapporto della città con il mare
  • Il sistema cultura come cerniera tra i primi due
  • La fiera e lo sviluppo commerciale della città
  • La logistica della città attraverso un sistema della mobilità centrato sull'integrazione del Porto, Interporto, e Aeroporto
  • Il Welfare cittadino: il Comune come fornitore efficiente di servizi economicamente contenuti e giusti

Questi sono i punti che definiscono la nostra piattaforma politica e, diciamo subito che a ciascuno di essi seguirà un racconto per immagini del modello fisico.

Se oggi la vera emergenza è il divorzio tra politica e cultura, è inevitabile affrontare subito il tema del sistema cultura della città.

Proviamo dunque a descriverlo questo sistema, a delinearne lo skyline del suo modello:

  • il miglio barese dell'arte:il Petruzzelli, il Margherita e il Piccinni tre Landmark cittadini per tre aree tematiche diverse : lirica e danza nel Petruzzelli, arti visive nel Margherita, teatro e spettacolo dal vivo nel Piccinni con il coinvolgimento delle storiche compagnie di spettacolo barese. Tre industrie culturali tra loro dialoganti e strutturate sul modello giuridico del partenariato pubblico/privato. In particolare non si può sottacere il grande successo di pubblico e di critica del progetto BAC (Bari Arti Contemporanee) strutturato nella trilogia monumentale della sala Murat, del Mercato del pesce e del Margherita, che dovrà essere consolidato e, portato ad attuazione secondo lo schema del piano di fattibilità già in possesso dell' amministrazione
  • Il polo archeologico di Santa Scolastica anche questo ben integrato con i primi tre e, sempre con questi dialogante sui contenuti dell'offerta culturale
  • Il Castello Svevo e i grandi monumenti religiosi della città vecchia : San Nicola e il Duomo
  • La Pinacoteca provinciale che amplia e diversifica l'offerta culturale nel campo delle arti visive.

Da questo primo quadro emerge un sistema museale di un modello di politiche culturali fondato sull'integrazione e la interdisciplinarietà dei generi artistici, che a sua volta dovrà essere coordinato all'interno di un unico soggetto di gestione che lo renda spendibile unitariamente , e capace dunque di ampliare l'universo mondo dei visitatori della città.

E' questo l'esempio oggi ampiamente collaudato e praticato in città come Torino e Bologna che hanno scelto la cultura come asset principale del proprio modello di sviluppo economico/sociale.

Ma non si esaurisce qui, perché al centro del borgo murattiano c'è il grande Campus dell'Università statale con i suoi contenitori storici, moderni e contemporanei, che attraverso la pedonalizzazione di via carruba, annette al suo sistema il prestigioso contenitore della ex manifattura dei tabacchi.

E' qui che deve trovare posto la realizzazione di un grande centro per studenti fuori sede con tutti i servizi annessi, contribuendo al processo di rigenerazione urbana del quartiere libertà.

Superando la barriera delle ferrovie, attraverso quel grande mall di verde urbano, previsto nel progetto Fuksas, giungiamo finalmente nell'area dell'ex Caserma Rossani : 8 ettari di proprietà dell'amministrazione e, dove intendiamo realizzare un grande hub di attività creative.

Atelier per artisti, gallerie d'arte, laboratori di fotografie, di video maker, laboratori di moda, artigianato artistico, design, ecc…oltre i servizi annessi e organizzati intorno ad un polo formativo costituito dalla nuova sededell'Accademia delle Belle Arti.

E' così che si realizza economia creativa, che da sempre induce forti sollecitazioni negli altri settori dell'economia cittadina e contribuisce a rendere la città attrattiva di giovani talenti, visitatori e studiosi.

Insomma una sorta di covent garden della città senza introdurre nuove volumetrie ma, semplicemente restaurando gli spazi dei capannoni esistenti e utilizzando a riguardo le risorse economiche già presenti nel bilancio comunale e, a cui potrebbero aggiungersi quelle del Patto per Bari.

Questo sistema cultura che abbiamo fin'ora descritto si completa poi con il Campus universitario del Politecnico e dell'Auditorium Nino Rota , che finisce col completare e irrobustire l'intero sistema culturale della città .

Gran parte di quanto abbiamo enunciato è dentro atti di indirizzo dell'attuale amministrazione, ed è da qui che si comprende come la nostra azione politica si pone, si in continuità programmatica, ma politicamente discontinua per la centralità che i processi attuativi avranno nella nostra azione e del nostro agire politico quotidiano.

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