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Pentastellati sugli scudi contro il Piano Casa del Comune: "Permesso l'ampliamento di immobili a 300 metri dal mare"

La nota della consigliera comunale Elisabetta Pani del Movimento 5 Stelle: "Non è stato individuato un piano di utilizzazione che chiarisca la situazione del verde pubblico e di quartiere" spiega

Movimento 5 stelle schierato contro l'amministrazione Decaro per il Piano Casa: parla di "cementificazione massiva della città" la portavoce pentastellata al Comune di Bari, Elisabetta Pani, dopo le modifiche applicate al provvedimento, la cui delibera avrebbe dovuto prevedere l’esclusione di parti del territorio dall’applicazione della norma che consente la possibilità di abbattere e ricostruire con aumenti di volumetrie.

Cosa che invece non è avvenuta, come denuncia il Movimento: "L’Assessore all’Urbanistica Decaro, sordo alle richieste del M5S di individuare una figura dedicata a questo importantissimo settore - dichiara la Pani in una nota - sceglie di non eliminare dal Piano casa le costruzioni a 300 metri dal mare abbracciando una discutibile interpretazione delle normative più ampia e permissiva. Tale apertura consentirà di abbattere e ricostruire anche nella fascia a 300 metri dal mare con un aumento di volumi del 20 per cento, con l’ambiguissima indicazione di applicabilità per gli immobili “incongrui”. Tale definizione ovviamente non consentirà alcun tipo di filtro serio all’applicazione del Piano Casa, consentendo a chiunque abbia un immobile mal ridotto sulla fascia costiera di abbatterlo e ricostruirlo con aumento di volumi e, quindi, di cemento e di piani".

"Servono notizie sul verde pubblico"

Non convince ai consiglieri comunali dei 5 Stelle anche la situazione del verde pubblico: "Non è stato individuato un piano di utilizzazione che chiarisca la situazione del verde pubblico e di quartiere riconducibile alle zone di completamento - prosegue la Pani - con il risultato che gli standard per i cittadini baresi sono ormai quasi inesistenti. Servizi e verde pubblico sono azzerati a causa della monetizzazione delle zone che dovrebbero essere destinate agli standard e che invece vengono anch’esse utilizzate per abitazioni con il risultato che si costruiscono palazzi per ipotetici abitanti che non avranno però servizi nelle immediate vicinanze. Si vende il benessere dei cittadini per fare cassa. Dal 2009 sono stati buttati giù 1 milione e 575mila metri cubi di cemento per abitazioni destinate a chi? La città di Bari è da anni in calo demografico, interi palazzi si svuotano a causa del calo della natalità e dell’emigrazione delle nuove generazioni verso il Nord Italia e l’estero e qui si continua a costruire senza ritegno e senza programmazione".

E’ la stessa delibera, nei suoi allegati che dice come l’andamento dell’edilizia in quanto connesso alle dinamiche di mercato  al momento non consente valutazioni circa la sostenibilità  a medio lungo termine del fenomeno indotto dalle possibilità derogatorie del piano casa. Posizione incalzata dall'opposizione: "Il M5S ha fatto in aula una opposizione convinta, presentando anche un ordine del giorno che dava una scadenza alla realizzazione ed approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale per dare alla città lo strumento urbanistico di pianificazione che potrebbe finalmente mettere ordine allo scempio creato dall’anacronistico Piano Quaroni e al continuo regime derogatorio e “in variante” che crea le mostruosità urbanistiche che conosciamo. Ma la maggioranza è riuscita a bocciare un ordine del giorno assolutamente condivisibile, anche nelle tempistiche, essendo già pronto da tempo il documento preliminare ed essendo state già avviati nella scorsa consiliatura i processi partecipativi e di interlocuzione. Forse a qualcuno fa comodo questa modalità emergenziale e improvvisativa" conclude la nota.

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