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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Primarie centrosinistra, la coalizione Digeronimo: "Una pantomima grottesca"

I movimenti che sostengono Desirèe Digeronimo criticano la 'pantomima' delle primarie del centrosinistra: "La città ne esce sconfitta"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

L'ipocrisia del potere…

Eppure l'avevamo detto che ‘gatta ci covava', che queste Primarie erano farlocche, che avrebbero infangato il totem della democrazia.

E, puntualmente, oggi siamo di fronte al distonante scenario in cui quello che dovrebbe essere strumento di esaltazione della partecipazione spontanea viene da più parti bollato come l'apoteosi del grottesco, come specchio della compravendita del consenso.

Alle ore 13,00 di domenica si gridava allo scandalo e si paventava addirittura l'ipotesi di invalidare l'esito delle Primarie, perché ai seggi facevano 'bella' mostra di sé consiglieri del centrodestra e finanche pregiudicati pronti a votare chiunque pur di acciuffare un compenso. Nel primo pomeriggio,si diffondeva la notizia secondo cui il 'badante' di Decaro stava compulsando il voto, inviando discutibili sms ai suoi cittadini in cui li invitava arrecarsi alle urne per suffragare il suo pupillo. D'emblèe e non a caso, forzando le regole della competizione, il Comitato dei Garanti (di che?) decideva d'imperio di non rilasciare più ricevute di voto agli affluenti ai seggi. Alle 22,00, passata la fifa blu, c'era chi - con faccia di bronzo da guinness dei primati - inneggiava alla vittoria ed addirittura esaltava la partecipazione di massa registrata per le Primarie . . . cioè la partecipazione proprio di quella gente che sino a poche ore prima era accusata di essere composta da 'bravi' manzoniani e prostituti al soldo di chiunque.

Tutto questo mentre l'entourage di Olivieri, senza alcuna vergogna, minacciava – manco tanto a torto- di presentare reclamo per l'inopinato cambio di regole in corsa.

Ma a bocce apparentemente ferme e al netto delle brutture a cui abbiamo dovuto assistere, tra voti di scambio e manfrine varie, prorompono con nettezza alcuni quesiti.

La carica istituzionale non richiederebbe una specchiata terzietà? A che titolo chi riveste la carica di Sindaco si sarebbe permesso di inviare un sms ai cittadini per drenare consensi per il proprio preferito? In che veste l’avrebbe fatto: di amico, di Sindaco o di‘badante’? E chi ha invogliato Olivieri a candidarsi a Sindaco quando ancora Decaro era impastato nelle sue beghe giudiziarie?

A prescindere dallo spazio che i giornali vorranno concedere a questi interrogativi, non resta che fare alcune considerazioni.

I partiti tradizionali annaspano e dalle loro difficoltà deriva una volgarizzazione sempre maggiore della diatriba politica. Le Primarie ne sono state una ennesima evidente conferma.

Da questo malcelato groviglio di interessi chi esce sconfitta è Bari con tutti i baresi, che non ne ricavano di certo un buon ritorno di immagine.

I Movimenti che sostengono la candidatura di Desirèe Digeronimo rivendicano, allora, la bontà della scelta di Desirèe di sottrarsi alla pantomima pagliaccesca delle Primarie, rivendicano una campagna elettorale da loro condotta senza ostentazione di risorse, avversata dall'ostruzionismo di gran parte dei mass media,che ancora oggi si ostinano a definire il vincitore delle Primarie come l'unico antagonista del candidato del centrodestra, come se tutti gli altri non esistessero. Lamentano, altresì, che una competizione elettorale in cui il Sindaco in carica è apertamente schierato con uno dei candidati è già viziata in partenza, non ha già più niente di paritario e di legittimo.

Del resto, non si tratta più di essere di destra o di sinistra, fascista o comunista, si tratta di smetterla di strumentalizzare la gente, perché è in atto una lotta di potere in cui denaro e disinformazione sono strumenti per comprarsi il consenso.

Così viene svilito il senso della partecipazione e si scade nella ‘scatolocrazia’.

Con buona pace della democrazia!

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