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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Progetto Poma, d’Ambrosio Lettieri e Loiacono (FI): "A Emiliano e Decaro il premio alla faccia tosta. La loro amministrazione emblema degli sprechi"

Il coordinatore cittadino di Fi e il consigliere comunale sull'operazione di smantellamento dei varchi elettronici, installati durante la giunta Di Cagno: "Perchè intervenire solo ora?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

“Se ci fosse un premio alla faccia tosta andrebbe sicuramente all’accoppiata Emiliano-Decaro. E’ la loro amministrazione l’emblema degli sprechi, della incuria, del degrado e della paralisi del capoluogo.
L’ultima ciliegina sulla torta dell’apologia della bugia e della propaganda ad opera della premiata coppia è il progetto Poma, che i due riscoprono dopo dieci anni attribuendo all’amministrazione Di Cagno Abbrescia la responsabilità di aver sprecato denaro pubblico.

Ci sembra doveroso sottolineare come l’intervento di installazione dei dispositivi di controllo automatico degli accessi alla città fosse stato programmato e progettato dai vertici della Stm (ora Amtab), gli stessi che nel 2004 sono stati riconfermati dalla giunta emiliano per essere transitati sul carro dei vincitori. Ora ci domandiamo perché nel 2005, quando da poco si sapeva della incollaudabilità delle strutture del Poma, né l’Amtab tanto meno la giunta Emiliano della quale faceva parte come assessore alla Mobilità proprio Decaro, pensarono di attivare un’azione risarcitoria nei confronti dell’azienda che si era aggiudicata l’esecuzione dei lavori?
Al contrario, pensarono bene, il 31 marzo 2005 con determina dirigenziale 2005/160/00093 della Ripartizione Traffico facente capo proprio all’attuale candidato sindaco della sinistra, di proporre – quale conseguenza diretta di precedenti valutazioni risalenti al 2003, tanto per intenderci quando nulla si sapeva sulla impossibilità di collaudare le opere realizzate – l’appalto di manutenzione del sistema di controllo automatizzato degli accessi per un importo di poco più di 35mila euro.

Non si può certo pensare che nel 2005 gli amministratori comunali fossero all’oscuro della vicenda. Forse è in questa direzione che gli organismi contabili dovrebbero aprire le verifiche del caso. Arrivare con dieci anni di ritardo a rimuovere opere pericolanti, prevedere nonostante tutto una delibera di manutenzione inutile nel 2005 e non aprire a tempo debito il contenzioso è o non è spreco di denaro pubblico?
Emiliano e Decaro non possono dare lezioni di gestione amministrativa e anche di etica proprio a nessuno, a giudicare dalle innumerevoli incompiute, dalla miriade di progetti inutili pagati e abbandonati, nonché dalle scelte deleterie e paralizzanti, lasciati in gran quantità in eredità ad una città che non vede l’ora di leggere i titoli di coda per l’ultima volta di una amministrazione da incubo”.

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