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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Basta con i Consigli comunali virtuali", il M5S occupa l'aula Dalfino. Protesta anche il centrodestra: "Assurdo"

I consiglieri pentastellati: "Come mai le norme di distanziamento e anti-contagio non valgono per le sedute a Palazzo di Città?". Melchiorre (Fdi): "Da marzo una sola seduta dal vivo"

Opposizioni in subbuglio a Palazzo di Città per la decisione di proseguire con le sedute consiliari virtuali a causa dell'emergenza covid. Stamane 'occupazione simbolica' dell'Aula Dalfino da parte del capogruppo M5S in Consiglio, Antonello Delle Fontane, e del collega pentastellato Italo Carelli: seduti al loro posto abituale, hanno preso parte all'importante seduta in cui si approveranno Piano Triennale Opere Pubbliche e Bilancio 2020 del Comune di Bari, scadenze slittate a settembre rispetto alla consueta collocazione tardo primaverile e d'inizio estate proprio per la situazione economica e sociale legata al coronavirus.

"È inammissibile  - spiegano Carelli e Delle Fontane - che le disposizioni di prevenzione, mascherina obbligatoria e un metro di distanziamento fisico, siano valse per il Bifest al Teatro Piccinni, valgano per la lirica al Teatro Petruzzelli, varranno a breve per la riapertura delle classi di tutte le scuole di ogni ordine e grado e non valgono per tutta la gente che si accalca sulle scale esterne e negli angusti corridoi dell'ufficio anagrafe di Largo Fraccacreta come non vale per 36 consiglieri comunali seduti in un'aula enorme che permetterebbe anche un'ottima aerazione" concludono i consiglieri.

Protestano anche le opposizioni di centrodestra, intenzionate ad andare direttamente dal prefetto: "Nei mesi scorsi  - spiega FIlippo Melchiorre, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo di Città - avevamo chiesto con fermezza al Presidente del consiglio comunale di poter svolgere almeno la seduta sul Bilancio e del Piano Triennale in presenza con tutte le cautele e gli accorgimenti del distanziamento fisico nel rispetto dell’attuale normativa anti - covid. Nell’ultima seduta della conferenza dei capigruppo ci e’ stato, però, notificato il diniego a tale richiesta. Noi riteniamo sia impossibile poter effettuare la seduta del Bilancio in remoto vista la complessità della liturgia dei lavori che ben conosciamo: emendamenti, interventi, pareri dei sindaci revisori e dei dirigenti". Malchiorre assieme ai colleghi Antonio Ciaula (forza Italia) e Pino Viggiano (Lega) hanno anche protestato per alcuni minuti fuori da Palazzo di Città, non partecipando alla seduta di oggi e annunciando l'astensione dalla presenza anche per quella di domani.

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"Sembrerebbe, dunque, che Decaro - sostiene Melchiorre - voglia 'narcotizzare' il consiglio impedendo di fatto ai consiglieri la possibilità di controllare i lavori dello stesso. Questo ci sembra assurdo, se si pensa che nelle aule di molti consigli comunali in Italia, alla Camera, al Senato e in molti consigli regionali i lavori si svolgono normalmente in presenza. Anche nello stesso consiglio comunale di Bari si è svolta nel mese di marzo una sola seduta 'dal vivo' e con il distanziamento previsto e certificato dagli uffici della segreteria generale" conclude Melchiorre.

La replica di Cavone: "No dal dirigente comunale"

Il presidente del Consiglio comunale, Michelangelo Cavone, ha replciato alle critiche delle opposizioni: "Ritengo legittima e fondata - ha affermato in una nota - la protesta del centrodestra e personalmente mi sono fatto carico, su invito di tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, di valutare la possibilità, alle condizioni attuali, di celebrare la seduta più qualificante e importante della massima assise cittadina in presenza. Purtroppo il dirigente competente ha manifestato la inopportunità di tale iniziativa alla luce del dl 83 del 30 luglio 2020 che ha prorogato lo stato di emergenza covid 19 sino al 15 ottobre 2020. È dovere della politica uniformare il proprio operato al principio di precauzionalità e prudenza, principi che, in caso di consiglio in presenza , non possono essere garantiti state la presenza contestuale nell’aula Dalfino non soltanto dei 36 consiglieri comunali, ma anche dei 10 assessori e del personale amministrativo addetto".

"In un momento così critico per la nazione - aggiunge Cavone - , con una recrudescenza del virus testimoniata dai dati di questi giorni, la politica deve dare l’esempio; molte liturgie sono state stravolte in questi mesi, ma la sostanza è che, per fortuna, la democrazia non si è mai interrotta nella Città di Bari grazie all’ausilio della tecnologia a cui tutti, nelle nostre azioni quotidiane, abbiamo fatto ricorso; non sarà la stessa cosa discutere guardando un monitor piuttosto che lo scontro verbale in presenza, ma al momento il senso di responsabilità deve prevalere su tutto, compresa la dialettica politica che riprenderà nel momento in cui vi saranno le condizioni di sicurezza necessarie In attesa di capire quali saranno le decisioni del governo in merito ad una ulteriore proroga dello stato di emergenza, ho chiesto agli organi tecnici competenti, in particolare al direttore della segreteria generale e al responsabile della sicurezza, di costituire un tavolo tecnico finalizzato ad elaborare un protocollo che ci consenta di riprendere le attività del consiglio comunale in presenza; sino ad allora continueremo a svolgere le riunioni con la modalità a distanza Mi preme sottolineare, a conclusione, che gli organi amministrativi e tecnici che sono stati coinvolti sono autonomi dalla politica; pertanto il riferimento alla presunta azione del sindaco di anestetizzare i consigli la ritengo una ipotesi fantasiosa" conclude il presidente del Consiglio comunale. Secco il commento del capogruppo di Maggioranza Marco Bronzini: "Anche oggi il contributo politico del centrodestra al Consiglio è stato nullo. Se il prefetto dirà che potremo tornare in aula ne prenderemo atto ma allo stato attuale probabilmente non ci sono le condizioni per svolgere il Consiglio in presenza, anche perché vi sono le norme del dpcm valide fino al 15 ottobre".

(aggiornato alle 18.39)

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