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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Molfetta

L'Idv promuove una raccolta firme contro il doppio ruolo di Azzollini

A Molfetta l'Italia dei valori domani promuoverà una raccolta firme per chiedere le dimissioni dal doppio incarico dell'attuale sindaco Pdl Antonio Azzollini, possidente anche del ruolo di senatore

Una raccolta firme contro il doppio incarico sindaco-senatore di Antonio Azzollini: è questo quanto domani mattina promuoverà l'Italia dei Valori durante il mercato settimanale di Molfetta. La sottoscrizione nasce con l'intento di ottenere le dimissioni del primo cittadino di Molfetta dal doppio incarico, situazione ritenuta illegittima dall'Idv.

A tal proposito, il partito di Antonio Di Pietro ha diffuso una nota nella quale sottolinea i perchè dell'illegittimità della doppia mansione del sindaco Pdl: "Ricordiamo che Azzollini, già senatore, fu eletto sindaco di Molfetta al ballottaggio l'11 giugno 2006, salvo a dimettersi ed a consegnare la città al Commissario Prefettizio nel 2008 per candidarsi sia al Senato, sia come sindaco. Nelle elezioni generali del 13 aprile 2008 - prosegue la nota dell'Idv - fu eletto senatore e proclamato il 23 aprile, mentre fu eletto sindaco al ballottaggio del 29 aprile: grazie a questo espediente egli oggi ricopre ancora le due poltrone e grazie ad un escamotage oggi egli pretende di rimanere al suo posto. La sentenza della Corte Costituzionale (che ha sancito la incompatibilità tra le cariche di sindaco e senatore, ndr) ha effetto retroattivo e quindi è valida anche nei suoi confronti".

Il comunicato Idv, inoltre, evidenzia un altro passaggio controverso nella nomina a senatore di Azzollini: "E' evidente - si legge - che la sconcertante decisione assunta dalla Giunta delle elezioni del Senato a favore di Azzollini con i voti determinanti della Lega Nord, ha il sapore di una ricompensa: tutti ricordano infatti che lo stesso Azzollini, quale presidente della commissione bilancio, il 9 luglio del 2010 presentò un emendamento che consentiva la sospensione del pagamento delle multe inflitte dalla CE agli allevatori che facevano capo alla Lega, alcuni dei quali poi perfino condannati per truffa aggravata per la stessa vicenda".

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