Renzi e Calenda a Bari tra sostegno a Scalfarotto e attacchi a Emiliano: "Lui e Fitto il passato della Puglia"
L'ex premier e attuale leader di Italia Viva ha supportato il candidato alla presidenza della Regione, in contrapposizione anche al centrosinistra: "Il voto utile era chiedere un passo indietro al governatore e candidare Teresa Bellanova"
I pugliesi stanno pagando la tassa Emiliano, fatta di incapacità e incompetenza, di 142 milioni di fondi europei bloccati. Noi siamo contro perchè è un altro modo di concepire la politica": Matteo Renzi, leader di Italia Viva scalda la platea di un hotel barese per spingere la corsa di Ivan Scalfarotto, candidato alla Presidenza della Regione alle prossime Elezioni del 20 e 21 settembre. Un appuntamento che ha visto l'ex premier assieme all'ex ministro Carlo Calenda, ora rappresentante del movimento Azione, rivendicare la scelta di presentarsi in opposizione non solo al centrodestra ma anche, (nonostante govenrino insieme a Roma) al centrosinistra di Michele Emiliano che non avrebbe di certo disdegnato l'appoggio di Iv nel rush finale e incerto contro Raffaele Fitto.
Per il governatore in carica attacchi a ripetizione durante la serata: "È il governo più trasformista possibile - ha tuonato Renzi - . Il voto utile era chiedere un passo indietro a Michele Emiliano e candidare Teresa Bellanova. Emiliano ha utilizzato il palazzo della Regione per fare l'opposto di quello che chiediamo di fare in politica, avere coraggio. Sia lui che Fitto rappresentano il passato della Puglia". Poi, alcune stilettate durissime dall'ex premier al governatore uscente, che si mise in contrapposizione con Roma per la questione Ilva: "Bestiale dire che le nostre politiche portavano a far morire i bambini di Taranto. Noi siamo stati quelli che hanno messo i soldi per le coperture dei parchi minerari". Infine, un altro pesante giudizio riprendendo la questione dei no vax: "Il professor Lopalco dovrebbe sapere che si sta candidando per un governatore che consentì alla Regione di dare supporto legale alle famiglie anti vaccini, dopo averle incontrate, nel 2017. Lui e Fitto sono due facce della stessa medaglia".
Calenda ha rimarcato la scelta di schierarsi con Scalfarotto. Un appoggio non partitico che in caso contrario sarebbe aggiunto alle tre liste con cui il candidato di Italia Viva è in campo. Il supporto politico però c'è: "Ci dicono, dal Pd, perché fate perdere la sinistra e non votate Emiliano? Noi invece diciamo: perché fate scomparire la sinistra e non votate Scalfarotto? Lui è un candidato di prim'ordine. La situazione della Puglia è peggiore del resto d'Italia perché qui si confrontano due populismi. Fare politica non è votare Emiliano" dice Calenda, che lancia parole al veleno contro il candidato del Pd e degli altri partiti di centrosinistra: "Uno che fa dodici ricorsi per l'Ilva e li perde tutti è una sega come politico e una schiappa come magistrato".
Il candidato presidente Ivan Scalfarotto, dopo aver ringraziato chi lo ha sostenuto in una campagna elettorale dove "abbiamo percorso 25mila km", ha affermato le sue priorità per la Puglia: "Siamo europeisti, pragmatici e non ricorriamo agli sciamani. Il 21 settembre sapremo dire chi avrà vinto tra la padella e la brace" ironizza pensando a centrosinistra e centrodestra " ma sarà anche un punto di partenza. La Puglia ha grandi talenti ma arranca. Emiliano? In questi anni ha fatto il presidente della Giunta e assieme l'assessore alla Sanità nonché quello all'agricoltura. Adesso in Puglia c'è chi chiede fiducia dopo aver distrutto gli ulivi per la Xylella. L'ulivo, il simbolo che si trova nella bandiera della Regione. E' un po' come se il sindaco di Parigi, dopo aver distrutto la torre Eiffel, chiedesse il voto dei parigini".