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Regionali 2020

Regionali in Puglia e parità di genere, respinto ricorso presentato dalle associazioni femministe. Il Tar: "Infondato"

Al Tar veniva chiesto di sollevare la questione di legittimità costituzionale, contestando l'ammissione delle liste che non avevano osservato l’obbligo di composizione in un rapporto almeno del 60/40 tra i generi

E' stato respinto dal Tar Puglia, in quanto ritenuto "infondato", il ricorso contro l'esito delle ultime elezioni regionali pugliesi presentato da otto associazioni femministe. In particolare, nel ricorso si chiedeva al Tar di sollevare la questione di legittimità costituzionale in relazione all'ammissione delle liste "che non hanno osservato l’obbligo di composizione in un rapporto almeno del 60/40 tra i generi”, previsto dalla legge elettorale regionale".

La questione riguardava nello specifico sei seggi di consiglieri eletti nelle liste di Forza Italia e Puglia Domani, che non hanno rispettato la proporzione di genere in tre delle sei circoscrizioni (Bari, Foggia e Lecce). Tuttavia, per i giudici l'impianto del ricorso "non può dare accesso al giudizio di legittimità costituzionale".

I giudici ammettono che le due liste “non hanno rispettato la proporzione di genere tra le candidature in alcune circoscrizioni. Tuttavia – dicono – , gli uffici elettorali hanno dovuto ammettere tali liste, stante la mancata previsione nell’attuale legge regionale di un meccanismo che consenta di intervenire a monte. Di conseguenza, è rimasta la sproporzione tra i candidati di sesso diverso e non sono state garantite le effettive pari opportunità di partecipazione alle consultazioni. Fatto sta che non vi è alcuna norma, statale o regionale, che impedisca a quelle liste di partecipare alla competizione elettorale”.
 

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