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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Con Fitto in campo rebus a sinistra: i vendoliani si sfilano dalla coalizione?

Nessuna ufficialità, ma è alta la tentazione di uno strappo con Emiliano. Soprattutto dopo che l'ex ministro di Maglie si sta preparando alle regionali pur di scardinare la leadership berlusconiana

Per il  momento si tratta di uno scenario ipotetico, ma la politica non è il terreno della scienza esatta e spesso le variabili inaspettate determinano percorsi inediti fino ad un attimo prima. Se Raffaele Fitto ha lanciato la sua scalata al partito per scardinare la leadership di Berlusconi, è chiaro che tutto potrebbe sovvertirsi. L’ex ministro di Maglie  è pronto a schierare tre liste pur di arginare l’effetto del commissariamento di Luigi Vitali che vorrebbe i dirigenti fittiani fuori dalle liste per le regionali. E’ chiaro che la spaccatura nel centrodestra genererebbe un quadro inedito che parcellizza l’elettorato in forme sempre più minute.

E in questa scacchiera un ruolo potrebbe esercitarlo anche il governatore uscente Nichi Vendola  che in queste ore sembra stia riflettendo se tranciare una volta per tutte il filo che lo lega alla coalizione che sostiene Michele Emiliano, con cui non sono mai mancate tensioni e fibrillazioni. Il leader di Sel è impegnato nella definizione di una lista che riunisca i migliori volti della stagione decennale di governo che lo ha visto presidente. E così non è escluso che la lista “Noi, a sinistra, per la Puglia” possa ad un certo punto staccarsi e candidare un proprio esponente alla presidenza di Lungomare Nazario Sauro.

A quel punto gli elettori pugliesi si troverebbero di fronte una scheda elettorale con almeno sei candidati governatori e dove i rapporti di forza dentro i singoli schiarimenti avrebbero la meglio sul risultato della tornata elettorale. Le schermaglie tra Emiliano e gli esponenti vendoliani sembrano non finire mai. In questi ultimi giorni sul banco degli imputati è finito Guglielmo Minervini, che sabato scorso ha annunciato la sua candidatura nella lista di Vendola pur non abbondando il Pd. "Quando Vendola e Minervini vorranno venire alla sagra che ho organizzato per la stesura del programma si renderanno conto di quello in cui sono impegnato e potranno avere una infarinatura di quelli che sono i problemi veri della Puglia”, ha dichiarato l’ex sindaco di Bari. “Non raccolgo quest'ennesima provocazione, perché non mi piacciono le volgarità, ognuno in fondo ha il suo stile, e poi voglio farti votare. Una domanda, però, te la devo fare. Michele ma tu le elezioni le vuoi vincere?”, risponde dalla sua pagina Facebook l’assessore regionale alle Politiche Giovanili.

La legge elettorale, anche di fronte ad un contesto elettorale così frantumato, assegnerebbe il premio di maggioranza. Chi va sotto il 35% potrà contare su 27 consiglieri. 28 per chi si collocherà tra il 35 e il 40% e 29 per riuscirà ad oltrepassare la soglia del 40%. Percentuali sotto il 20%, seppur plausibili, trasformerebbero un eventuale successo in una vittoria di Pirro e con grandi problemi di stabilità una volta formato il governo.

Ieri Michele Emiliano ha lanciato l’ennesima dichiarazione d’amore ai grillini, affermando di essere disponibile ad assegnare l’assessorato all’Ambiente ad un loro esponente pur di traguardare l’obiettivo “riufiuti zero”. Sul punto la candidata dei pentastellati, Antonella Laricchia, ha replicato con durezza: “Davvero Michele  pensi di poterti assicurare consensi come hai fatto in passato, assegnando assessorati a destra e a manca a spese dei cittadini? Davvero non capisci che è questo che vi ha portati a distruggere questo Paese e il futuro di noi giovani? Non ti bastano tutti i soldi che hai guadagnato in questi anni?”.

La frantumazione delle coalizioni determinerebbe uno scenario di profonda scissione, senza dimenticare  la percentuale cospicua di persone che ha deciso di non recarsi alle urne (tra il 30 e il 40% secondo l’ultimo sondaggio Swg).  Ed è per questo probabile che le fratture si ricompongano. Nell’interesse di tutti. Alla sfida elettorale mancano oltre due mesi. Di certo, ancora una volta, la prova pugliese determinerà strade inedite anche sul livello nazionale. I fari sono tutti puntati sul Tacco d’Italia.

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