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Liste ancora nel caos. Nel Pd esplode il caso Di Noia

Il leader dei Giovani Democratici potrebbe non essere incluso nella lista nonostante l'ampio sostegno ricevuto. Emiliano cerca una ricomposizione. Nel centrodestra Fitto pensa di costruire una lista con il simbolo di Forza Italia, mentre Berlusconi convoca un vertice a Palazzo Grazioli per definire le alleanze

Entro fine mese le liste dovranno essere pronte. Ma come sempre accade, a poco meno di 20 giorni dalla scadenza,  la situazione è tutt’altro che definita. In queste ore sono i calcoli strategici ad avere la meglio sulle valutazioni politiche. Il pomo della contesta ruota sempre intorno al numero di posti che potrebbero liberarsi in caso di vittoria. Parliamo del Partito Democratico, il cui segretario in pectore, (nonché  candidato della coalizione) Michele Emiliano, in queste ore ha di fronte a sé il delicato compito di mettere ordine sulla scrivania, cercando di comporre una lista competitiva e capace  di non scontentare nessuno. Operazione quanto mai ardua specie nel Pd, dove le gatte da pelare sono diverse. E dove i pochi posti che potrebbero scattare in caso di vittoria (secondo alcune proiezioni massimo tre, anche perché ci si aspetta un exploit delle civiche facenti capo ad Emiliano, ndr) generano ripensamenti tra i papabili candidati. Un caso a parte è rappresentato da Francesco Di Noia, leader dei Giovani Democratici, che attualmente sembra essere fuori dalla lista nonostante il sostegno giunto da centinaia di persone tra dirigenti e assessori della provincia di Foggia. Non si comprendono le motivazioni, anche se rumors vogliono che abbia generato risentimenti la sua proposta di ripartire il 30 percento dell’indennità dei consiglieri tra i circoli e la cassa centrale del partito. Ad Emiliano il compito di sbrogliare la matassa. Sul tavolo anche la posizione di Sergio Clemente, primo fra i non eletti solo cinque anni fa, poi entrato in lista grazie alla elezione dell’assessore Elena Gentile al Parlamento di Strasburgo. A quanto pare Clemente potrebbe scegliere di candidarsi nelle liste di “Noi a sinistra per la Puglia” e quindi passare nella formazione messa in campo dal governatore uscente Nichi Vendola, che tra candidati vanta anche l’uscente dal Pd Guglielmo Minervini e l’ex assessore alla Salute Tommaso Fiore.

Capitolo Forza Italia - Il leader dei Ricostruttori, Raffaele Fitto, si prepara a presentare la lista con il simbolo di Forza Italia alle regionali e le tensioni con Silvio Berlusconi tendono ad esacerbarsi giorno dopo giorno. Chiaro che una presa di posizione simile da parte dell’ex ministro di Maglie finirebbe per portare al collasso ogni mediazione. Non pochi stanno cercando di tessere la tela della ricomposizione puntando su un ticket Schittulli-Poli Bortone o individuando un terzo candidato, ma l’impressione generale è che Fitto voglia mettere Forza Italia spalle al muro dopo il commissariamento ordinato da Palazzo Grazioli sul territorio pugliese.
Berlusconi ha convocato  questa mattina la commissione elettorale presieduta da Altero Matteoli e di cui è componente anche Denis Verdini, oltre ai sette coordinatori regionali. Il Cavaliere vuole mettere un punto sulle alleanze e cercherà di dare indicazioni chiare anche sulle liste. Insomma un tira e molla estenuante che di sicuro sta facendo sentire smarrita la base elettorale.

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