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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Regione, in Consiglio il ricordo di Guglielmo Minervini

La seduta di questa mattina in via Capruzzi si è aperta con la commemorazione del consigliere ed ex assessore scomparso martedì scorso

Una bandiera della pace sul banco che era solito occupare, le parole del governatore Emiliano e del presidente Loizzo per ricordare la sua figura, e l'omaggio commosso del compagno di partito, Mino Borraccino. Poi, dopo un minuto di raccoglimento, un prolungato applauso. Così questa mattina, in apertura della seduta in via Capruzzi, il Consiglio regionale pugliese ha ricordato Guglielmo Minervini, consigliere ed ex assessore, scomparso martedì scorso all'età di 55 anni.

"Non sarà più tra questi banchi, eppure siamo certi che la compostezza esemplare, il tratto pacato, la dolcezza del suo sorriso non ci lasceranno", ha detto Loizzo. "Sino all’ultimo ha lavorato per dare un contributo al futuro della sua Città, della sua Puglia, dei giovani della sua Regione. A questi, si rivolgevano i progetti sviluppati nel corso della sua gestione dell’Assessorato alle politiche giovani e proiettati proprio al futuro. Progetti ai quali dava per primo nomi efficaci come “Bollenti spiriti” e “Ritorno al futuro”, tesi a valorizzare le grandi intelligenze delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”, ha proseguito il presidente del Consiglio regionale. "La sua capacità di guardare lontano, i progetti che ha realizzato, il futuro che ha contribuito ad offrire a tanti giovani, resteranno a ricordarlo per sempre. Guglielmo era un uomo sereno, discreto, dal sorriso aperto. Per me è stato un compagno di partito e un amico indimenticabile. La sua presenza amica lascia vuoto che non sarà facile colmare", ha concluso.

L'INTERVENTO E LA DEDICA DI EMILIANO - “Dedico a Guglielmo Minervini il disegno di legge sulla partecipazione dei cittadini all'amministrazione nella Regione Puglia che proprio oggi la giunta ha deliberato. È una circostanza casuale, che ha del simbolico e ci lancia un messaggio che non sono in grado di interpretare perché non ho le parole adatte per descrivere quello che provo in questo momento”. “Dedicando a lui questa legge, devo riconoscere che le sue ispirazioni di una vita sono state alimentate dall’idea che la politica non fosse semplicemente una decisione tecnica, ma costituisse un modo attraverso il quale chi ha la rappresentanza delle persone se ne assume la responsabilità continuando a dialogare con loro anche quando l’urgenza della decisione si impone”. “Minervini aveva dentro di sé i semi di questa idea della politica. Mi auguro che il disegno di legge sulla partecipazione dei cittadini, assieme all’attività della nostra amministrazione, passata, presente e futura, continuino ad ispirarsi alle sue idee. Approvando il disegno di legge ho provato davvero la sensazione di fare una cosa a nome e per conto suo. Ne avevamo parlato tante volte, e l’avevamo esaminata anche assieme. Avevamo dato vita ad un processo partecipativo per realizzare e costruire il disegno di legge. Il suo stato di salute gli ha impedito di fare tutto quello che avrebbe voluto, ma mai la sua presenza è venuta meno! La legge che tra breve verrà all’esame del Consiglio, porta anche il suo nome e, simbolicamente, la Giunta gli dedica questo processo politico fondamentale di realizzazione del programma. Vedere la bandiera che copre il suo abituale seggio e la consapevolezza di non poterlo più interrogare, peserà moltissimo su di me, sulla Giunta e peserà soprattutto su tutti i pugliesi che l’hanno conosciuto, apprezzato ed amato”. 

Lungo e commosso anche il ricordo di Mino Borraccino, con Minervini nel gruppo consiliare di 'Noi a sinistra'. "Guglielmo è stato uno straordinario ed originale dirigente politico della nostra terra, un visionario con il dono della concretezza, capace di legare le più innovative pratiche di governo che hanno contraddistinto quegli anni con la fedeltà a principi irrinunciabili, per lui e per noi, principi e valori che fanno la differenza soprattutto quando si nutrono della pratica". "L'ho conosciuto così, nel 2005, quando in Regione si è determinato il "grande cambiamento della Primavera Pugliese" per mano di una generazione che ha provato a governare senza esercitare il potere, che si è aperta alla società e ne ha preteso la più ampia partecipazione. E Guglielmo, in questo, è il nostro Maestro. Il suo carattere mite, il suo comportamento sereno, la curiosità verso il tutto, una straordinaria capacità di relazionarsi, la cura e l'attenzione verso il protagonismo in particolare dei giovani sono stati ampiamente riconosciuti ed apprezzati da più parti, anche dai nostri avversari, come ci confermano i giudizi e i commenti di questi giorni", ha aggiunto. "Ha combattuto contro la malattia con una forza incredibile e nonostante le difficoltà in questi pochi mesi della nuova legislatura regionale, ha continuato a lavorare con noi, con Sinistra Italiana, su temi che gli stavano molto a cuore: la lotta al caporalato e contro il lavoro nero, il miglioramento del sistema sanitario e poi le politiche giovanili, il destino delle giovani generazioni pugliesi. Su questi temi, come su altri, Guglielmo lascia una eredità pesante per chi come noi non ha la sua statura e la profondità di pensiero. Un'eredità che è a disposizione non solo del nostro gruppo politico e della nostra comunità, ma di tutti i pugliesi e di coloro che vorranno e sapranno coglierne il senso più profondo, più intimo. Ovvero che la politica è una "cosa bella" quando serve a qualcuno, quando è capace di ribaltare i rapporti di forza, quando si fa capace di organizzare le risorse che nella società ci sono per sconfiggere le ingiustizie e le iniquità".
 

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