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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Regione, sì al taglio delle poltrone. Scontro sugli assessori esterni

Approvata all'unanimità la modifica allo statuto che riduce il numero dei consiglieri da 70 a 50 dal 2015. Tensioni Sel-Udc sulla richiesta del partito di Casini di ridurre sin da subito a due il numero degli assessori esterni

Passa all'unanimità in Consiglio regionale la modifica statutaria che riduce da 70 a 50 (più il presidente) il numero dei consiglieri a partire dalla prossima consigliatura. Il provvedimento, approvato con 66 voti a favore, prevede anche l'istituzione del Collegio dei revisori dei conti della Regione Puglia.

"Un segno di sobrietà e ora - ha commentato il presidente della giunta, Nichi Vendola - si tratta di continuare in quest'opera. Siamo il consiglio regionale d'Italia che spende meno, la metà di quello che spendono le altre assemblee. Rispetto ad un Paese che soffre in maniera terribile le pene della crisi ed alle famiglie che soffrono le pene della povertà, noi siamo chiamati a dare il buon esempio". "Siccome taluno - ha aggiunto - ha detto che la mia scelta di abbattere così considerevolmente il mio emolumento è dettata da ragioni strumentali, penso che si possa fare una bella gara: invito quelli che mi criticano ad essere più strumentali di me perché credo che i cittadini apprezzerebbero".

STRAPPO SEL-UDC - Durante la seduta del consiglio non sono mancati tuttavia momenti di tensione. Lo scontro si è consumato tra Sel e Udc relativamente alla questione degli assessori esterni, sulla quale aveva polemizzato nei giorni scorsi anche il Pdl.  L'Udc infatti ha formalmente chiesto di far entrare in vigore subito alcune modifiche, come l'obbligo di ridurre a due il numero degli assessori esterni che attualmente sono sette. L'emendamento è stato però ritenuto inammissibile: il presidente dell'assemblea, Onofrio Introna (Sel), ha motivato la decisione spiegando che l'emendamento "stravolge le condizioni esistenti anteriormente alle modifiche statutarie. Modifiche che decorreranno dalla prossima legislatura". "Questo consiglio - ha poi detto Vendola - è un'espressione di democrazia mutilata, viste le poche donne presenti. La giunta regionale che ho composto ricorrendo ai consiglieri esterni mi ha consentito di porre un primo rimedio a questo strappo della democrazia (su sette assessori esterni cinque sono donne). Questo è stato un vantaggio per la democrazia".

LA SODDISFAZIONE DEI GRUPPI CONSILIARI - "Non si tratta di rivendicare un merito per alimentare una polemica politica inutile e sterile - commenta il capogruppo del Pdl, Rocco Palese - ma di esprimere soddisfazione per aver dato un contributo determinante nel rendere possibile la discussione e la decisione di oggi, esattamente come già previsto in una proposta di legge che avevo presentato nella scorsa legislatura con il collega Tarquinio, come scritto a chiare lettere nel nostro programma elettorale del 2010 e come riformalizzato nella proposta di legge al punto 35 dell'odg del consiglio. Il Collegio dei revisori era poi già oggetto di un'altra proposta di legge firmata da me e dal collega Di Gioia".

I presidenti dei Gruppi Sel e Ppv, Michele Losappio e Angelo Disabato, scelgono invece di "non partecipare alla corsa dei più virtuosi di chi l'ha detto, proposto o chiesto prima. Sarebbe facile, basterebbe ricordare che è stato proprio l'attuale Pdl a portare nel 2004 i consiglieri della Puglia a 70 con il no in aula dell'allora opposizione di sinistra. Vogliamo invece sottolineare come il consiglio abbia in questi due anni operato sempre con autonomia e compattezza per adeguare la sua attività e i costi connessi alla situazione del Paese. La riduzione prima a 60 ed oggi a 50 è riprova di questa sensibilità, di questa coscienza civile e politica".

Per Filippo Caracciolo (Pd) la riduzione dei consiglieri "é la migliore risposta che si potesse dare ai cittadini in un momento in cui vengono richiesti grandi sacrifici per il bene del Paese. La Puglia è come sempre avanti, continua a dare dimostrazione di grande sobrietà e serietà. I costi della politica possono essere ulteriormente ridotti e penso a una serie di enti e aziende pubbliche che potrebbero essere snellite. Quello di oggi è però certamente un ottimo inizio".

 

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