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I consiglieri regionali 'resuscitano' l'assegno di fine mandato, Emiliano si smarca: "Tutto a mia insaputa"

Organizzandosi all’ultimo secondo, in quella seduta hanno infilato in una legge che non aveva nulla a che fare con l’argomento, questo emendamento. È stato un error

"Hanno fatto questa delibera nella quale si sono attribuiti l’indennità di fine mandato senza neanche avvisare il presidente, cosa che devo dire, mi ha molto amareggiato. Ma adesso vedo che ci stanno ripensando e la cosa mi fa immenso piacere perché evidentemente sono ancora rimasti collegati con l’opinione pubblica": a parlare è il governatore della Puglia, Michele Emiliano, riferendosi alla delibera approvata dal Consiglio regionale alcuni giorni fa nella quale si reintroduce il trattamento di fine mandato.

"Io quel giorno - ricorda Emiliano - non ero fisicamente in aula perché, dopo aver passato più di tre ore sotto il sole per inaugurare nella provincia Bat le sedi di Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza con il ministro dell’Interno, non mi sono sentito bene. E ricordo che non mi è stato concesso di partecipare ai lavori consiliari da remoto come pure avevo chiesto di fare. Organizzandosi all’ultimo secondo, in quella seduta hanno infilato in una legge che non aveva nulla a che fare con l’argomento, questo emendamento. È stato un errore. Ho personalmente constatato che i segretari dei partiti politici del Pd, Lega Nord e Forza Italia e i responsabili politici delle liste civiche non ne sapevano nulla. Come d’altra parte molti consiglieri regionali erano stati coinvolti all’ultimo minuto senza una approfondita discussione politica. Molti di questi si stanno attivando in modo positivo per rimeditare questa scelta e anche questo mi fa piacere".

"La questione - rimarca - poteva anche avere una sua logica, perché in altre Regioni questo trattamento esiste, ma la si doveva affrontare a viso aperto, con i pugliesi, con i partiti, facendo anche un passaggio nella Conferenza delle Regioni e nella organizzazione che riunisce i Consigli regionali. Non posso che incoraggiare tutti i partiti di maggioranza e opposizione e i consiglieri che intendono abrogare immediatamente la norma, per lasciare la possibilità a livello nazionale di prendere una decisione, in un senso o nell’altro, che individui il medesimo trattamento per i consiglieri di tutte le regioni italiane. Nel frattempo mi pare che la proposta di immediata abrogazione sia la più giusta".

Emiliano, trattamento di fine mandato a parte, prosegue anche il suo percorso di rafforzamento della lista civica Con, che ha avuto un buon successo alle ultime Regionali. Dal palco di Manfredonia ha ripercorso quasi 20 anni di politica del territorio: "La rivoluzione pugliese nel 2004 al Comune di Bari - ha ricordato Emiliano - cominciò con un grande movimento civico, che poi ha dato un contributo fondamentale alla nascita del Partito Democratico in Puglia. Nel senso che anche con il coinvolgimento di quelle liste civiche si aprì il processo di fondazione del Pd del 2007. Questo processo contribuì anche a far diventare Vendola presidente della Regione. Un processo che in qualche maniera ha cambiato la storia della Puglia sino ai giorni nostri. Adesso ci troviamo in una nuova formula di governo. I pugliesi hanno fatto vincere le ultime elezioni regionali a quella che un tempo chiamavamo la coalizione di centrosinistra e io, come mi ero impegnato a fare, ho coinvolto il Movimento 5 Stelle".

"Però tra il Movimento 5 Stelle e il Pd - aggiunge - ci sono altrettanti elettori che non hanno una casa strutturata, non si riconoscono nei partiti. Quindi servono movimenti civici che però non possono non essere organizzati. La lista Con Emiliano si è costituita in un movimento e io mi auguro che il dialogo tra tutte le componenti civiche, anche con le liste che non hanno passato la legge elettorale pugliese, possano unirsi dando rappresentanza, dando la possibilità di fare attività politica. Perché la politica non si esaurisce nel giorno delle elezioni, ci sono anche i momenti in cui bisogna riflettere, pensare, scrivere programmi, costruire classe dirigente. Nel 2004 a Bari assessori comunali erano Antonio Decaro, Francesco Boccia: abbiamo costruito classe dirigente, sindaci. Oggi quasi tutti i sindaci dei capoluoghi di provincia sono di centrosinistra, speriamo a breve anche quello di Foggia, ma non tutti sono del PD. E quindi bisogna dare rappresentanza. Il tentativo di Con è un tentativo bello e qui a Manfredonia ha l’immagine anche di persone assolutamente nuove che peraltro si devono anche misurare con il comporre il quadro delle prossime elezioni comunali".


 

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