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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Slitta ancora la proposta di legge su Arpal, nuovo rinvio in Consiglio regionale

La seduta odierna si è conclusa. L'ok alla riforma comporterebbe la decadenza dell'attuale direttore generale, Massimo Cassano

Slitta ancora in Consiglio regionale la proposta di legge relativa alla riforma dell'Arpal, l’Agenzia per le politiche attive del lavoro. La seduta odierna dell'assise di via Gentile, infatti, si è conclusa con l'approvazione del rinvio della pdl, chiesto dal presidente del gruppo Con Emiliano, Giuseppe Tupputi. Si tratta del secondo slittamento della proposta di legge di riforma dell'agenzia regionale dopo quello avvenuto a fine luglio.

Opposte le posizioni registrate in Aula con la maggioranza che ipotizza la modifica della governance in tutte le Agenzie regionali, che verrebbero quindi gestite da un Consiglio di Amministrazione e  l'opposizione che chiede invece l'eliminazione  di Arpal - come  succede in molte Region i- con il trasferimento dei compiti fino ad oggi svolti dall'Agenzia, in capo all'Assessorato al Lavoro. 

Di fatto, l'approvazione della riforma comporterebbe la decadenza dall'incarico dell'attuale direttore generale, Massimo Cassano, che ha partecipato alle scorse elezioni politiche come candidato, in Puglia, di Azione di Calenda. Una candidatura che aveva portato con sè non poche polemiche nel centrosinistra regionale.

Tra le voci critiche, dopo il nuovo rinvio in Consiglio, quella di Davide Bellomo, capogruppo della Lega e neo deputato eletto. “Sulla vicenda Arpal - scrive Bellomo in una nota - la maggioranza di sinistra sta mettendo in scena il festival della microfisica del potere. L’ennesimo rinvio della discussione sulla proposta di legge per la modifica dell’assetto dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro dimostra che dalle parti di Emiliano regna il caos più totale. Noi che siamo contrari ad una struttura come l’Arpal, e riteniamo, come da emendamento presentato, che comunque si debbano sempre prevedere per qualsiasi ruolo apicale requisiti di professionalità, onorabilità e autonomia, assistiamo ad una vicenda paradossale, dove la politica mostra il suo volto peggiore, tra dichiarazioni ufficiali e ufficiose, balletti di responsabilità, tra chi quel direttore generale lo ha votato, anche a dispetto dei curricula, e oggi vorrebbe mandarlo a casa, e chi non lo ha votato, facendosi scudo della segretezza del voto e oggi a parole vorrebbe sostituirlo. La verità è che una simile operazione, qualora fosse realmente questa la volontà della maggioranza, potrebbe essere fatta con una semplice mozione di sfiducia che, in maniera analitica, elencasse le cose inenarrabili che oggi il Pd ha scoperto sull’uomo al quale ha affidato un ruolo apicale così delicato. In un settore, quello delle politiche attive in materia di lavoro, di grande rilevanza economica e ancor di più sociale”. 

Anche Fdi si unisce al coro del centrodestra: "“Dal Festival della microfisica del potere - dicono in una nota i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo  - al Festival della macrofisica dell’ipocrisia è un attimo. Perché ormai la saga del poltronificio è diventato uno spettacolo fisso per il Consiglio regionale" affermando che per "rimuovere" Cassano "la soluzione trovata è di triplicare le poltrone, non solo all’Agenzia del Lavoro, ma in tutte le Agenzie. Una moltiplicazione che fa invidia anche a quella evangelica se si pensa a quanti movimenti e partitini il presidente Emiliano riuscirà a sistemare nei consigli di amministrazione nella speranza di poter vincere le prossime competizioni elettorali".

Ma le critiche non arrivano solo dall'opposizione. Duro l'attacco di Fabiano Amati del Pd: "Gran parte della maggioranza salva Cassano, forse per coprire tutte le coincidenze tra assunzioni all’Arpal, fede politica e parentele, e buca la legge sul fine vita. Due punti fondamentali, l’uno di buon andamento della pubblica amministrazione e l’altro sui tanto decantati diritti civili, peraltro propagandati nei programmi elettorali. Una combinazione di complicità, crudeltà, eversione e caos sono ormai gli ingredienti. Ma io farò di tutto per riportare il mio partito al governo delle cose serie e concrete, distaccandolo dai giochi di potere suggeriti dal Presidente Emiliano", afferma in una nota. "La legge di riforma dell’Arpal è stata ancora una volta rinviata, questa volta per preparare un nuovo poltronificio, consigli di amministrazione in tutte le agenzie, e per non assumere la responsabilità di una decisione chiara, rendendosi quindi complici di una situazione su cui ci sarebbe come minimo il bisogno di approfondire. Ma il buon andamento della pubblica amministrazione è un valore per tutti? Cosa pensano le persone di noi quando facciamo così? Questi sono i problemi. Ma oggi c’è di più: presi dall’obiettivo Cassano hanno sacrificato pure la legge sul fine vita, emblema dei diritti civili tanto proclamati e scarsamente praticati, mettendosi dalla parte dell’insensibilità e della crudeltà. E sul punto del fine vita è stata data pure una giustificazione risibile sulla mancata previsione dell’argomento nel programma elettorale regionale, come se l’esecuzione delle sentenze della Corte costituzionale possa essere oggetto di un programma elettorale e non una condotta lineare per non darsi all’eversione".


 

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