Tagli alla spesa sanitaria, l'allarme dell'assessore Palese: "Nel Def previsti tre miliardi in meno in 3 anni, governo ci ripensi"
In una nota, l'assessore alla Sanità esprime "grande preoccupazione per quanto prevede il Documento di Economia e Finanza appena approvato", soprattutto alla luce degli "interventi di potenziamento della sanità territoriale previsti dal PNRR", che richiedono, l'attuazione, "un notevole aumento del personale sanitario"
"Non si può che esprimere grande preoccupazione per quanto prevede il DEF (Documento di Economia e Finanza) appena approvato e nel quale, in prospettiva, il Governo prevede di tagliare di circa 3 miliardi di euro la spesa sanitaria nei prossimi tre anni. Speriamo che già a fine anno, con la Legge di Bilancio, la previsione possa essere corretta al rialzo".
Lo afferma, in una nota, l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese, che spiega: "Per quest’anno, in linea con gli ultimi due anni di pandemia, è previsto un rialzo della spesa sanitaria nazionale di circa il 3%, per un totale di 131 miliardi di euro. Ma, in base a quanto prevede attualmente il DEF, si scenderebbe a 130 nel 2023 e a 128 nel 2024, per risalire di poco, a 129 miliardi nel 2025. Questo non può che preoccuparci, specie in virtù dell’attuazione degli interventi di potenziamento della sanità territoriale previsti dal PNRR, che per poter essere concretamente attuati, dovranno necessariamente prevedere un notevole aumento del personale sanitario. Questo porterà ad un inevitabile aumento della spesa in tutte le Regioni e, in particolare nelle Regioni del Sud, da sempre penalizzate dai criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale e, quindi, maggiormente bisognose di personale e strutture. Ci auguriamo - conclude Palese - che fino alla fine dell’anno il Governo e il Parlamento mettano in atto tutte le misure necessarie affinchè, in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio, le previsioni del DEF possano essere riviste al rialzo ed i tagli annullati".
Nei giorni scorsi, intanto, nel corso di una riunione a Roma tra i dirigenti dei ministeri dell'Economia e della Salute e i vertici della Sanità pugliese, si è affrontato il tema del 'buco' nella Sanità regionale, che si aggirerebbe tra i 220 e i 230 milioni di euro, sul quale inciderebbero, in particolare, i mancati introiti per le prestazioni bloccate dalla pandemia.